"Fenice, uno scandalo antico"

POTENZA. "In merito alla vicenda Fenice pensavamo che il peggio fosse passato ma è evidente che al peggio, di questo governo regionale di centrosinistra, non c'è mai fine. A pochi giorni dalla presentazione della relazione conclusiva della Commissione regionale d'inchiesta sappiamo con certezza due cose: che Regione e Provincia di Potenza hanno avuto evidenti responsabilità nell'inquinamento di Fenice e che alla base c'è un sistema complessivamente malato.
A conferma di tutto ciò, dalla stessa relazione emergono altre inquietanti verità. La prima è che l'inceneritore di San Nicola di Melfi inquinava già prima che entrasse pienamente a regime, la seconda che già allora, 12 anni fa, la società Agrobios (ramo secco tenuto in vita dal partito-Regione) sapeva che c'era diossina nei fumi emessi dall'inceneritore. Agrobios infatti si vide affidare le analisi delle emissioni dei forni dell'impianto di San Nicola di Melfi. Da quelle analisi dipendeva il rilascio delle autorizzazioni a mettere in funzione l'inceneritore. Agrobios dice che è tutto a posto nonostante i dati emersi dalle analisi dicano il contrario. Da quelle analisi infatti emerge presenza di diossina oltre i limiti. In buona sostanza i dati delle analisi e le considerazioni di Agrobios non coincidono. Ma chissà perché né la Regione, né la Provincia di Potenza si “rendono conto di questa grave discrasia”. Sappiamo bene poi cosa è successo. Dati nascosti per anni nei cassetti da una parte. Salute dei cittadini messa in serio pericolo dall'altra. Dicevamo che al peggio non c'è mai fine. E no perché c'è poi il bubbone, ormai esploso, della gestione dei rifiuti in provincia di Potenza. Altra nota dolente del governo di centrosinistra lucano. L'ennesima ordinanza della provincia di Potenza, è di questi giorni, in barba a tutto dispone che nell'impianto Fenice, che intanto ha continuato a funzionare come se niente fosse, si porti il rifiuto “tal quale”, anche da Rionero, Venosa, Melfi e Lavello. E questo, aggiungo, nonostante questi comuni stiano sostenendo costi altissimi per fare la raccolta differenziata.
Tutto questo è il prodotto di un governo scellerato e criminale, Regione e Provincia di Potenza già dodici anni fa erano in mano al centrosinistra, che oggi più che mai va fermato. Auspichiamo, da cittadini e da padri, che la magistratura si decida a prendere in seria considerazione “l'affaire Fenice” prima che sia troppo tardi. Da rappresentanti del popolo lucano in Consiglio regionale ci batteremo affinché i signori dei veleni, che da anni giocano con la salute dei cittadini, vadano a casa".
Così in una nota i consiglieri regionali del Pdl Gianni Rosa e Mario Venezia.