La transumanza in Basilicata


Concetta Padula. Mandrie di bovini e cavalli si inerpicano lungo i tratturi dei piccoli borghi lucani. Percorrendo decine di chilometri tramandano ai posteri un'usanza del lavoro contadino ormai obsoleta. La transumanza di animali da pascolo ha origini millenarie, è incarnata nel tempo, perchè già i poeti latini ne palavano.

Marco Terenzio Varrone, nella sua opera:"De re rustica" s esprime così: "Itaque greges ovium longe abigintur ex Apulia in Samnium aestivatum"

La transumanza è vissuta dai contadini come un fenomeno che abbraccia l'economia domestica perchè serve ad incrementare la rendita di carni e di latte delle mandrie o delle greggi.

G. D'Annunzio nella sua poesia "I pastori" ci parla della transumanza autunnale negli Abruzzi. Antropologi più vicini ai nostri giorni come A. Cavasinni e F. Franceschelli, negli anni 70, hanno realizzato per la RAI una mini-serie in 4 puntate dal titolo "Le vie della lana".

I guardiani di greggi compiono delle vere e proprie migrazioni,a  cadenze stagionali, due volte l'anno. In primavera si dirigono verso i luoghi freschi e verdegganti della montagna e in autunno verso le regioni calde della marina, dove è possibile trovare ancora rimanenze di erbe nelle sterpaglie e nelle maggesi.

La Repubblica italiana ha dedicato a questa antica tradizione rurale italiana un francobollo dal titolo: "Transumanza attraverso il tratturo Magno" emessa l'8 Maggio 2004 e riporta sullo sfondo il borgo di Castel dl Monte, provincia dell'Aquila, con un gregge al pascolo.

Sia la Basilicata che l'Abruzzo cercano di far rivivere nel tempo questo rito di passaggio primaverile anche se risulta essere di difficile comprensione soprattutto per le nuove generazioni.