
Con il Piano strutturale metropolitano si voleva regolamentare l’espansione urbana, il trasporto pubblico, la collocazione delle aree artigianali ed altri servizi. La programmazione, dunque, avrebbe comportato un’azione concordata con circa una decina di comuni che si sarebbero dovuti comportare come se fossero parte di un’ unica grande metropoli. Di fatto, però, dopo i consueti annunci storici e proclami riguardo al Piano strutturale metropolitano è tutto bloccato”. “La Provincia di Potenza –continua Molinari- ha di fatto inglobato nella programmazione del Psp il Psm pensato dal capoluogo di regione. Vista l’ importanza strategica della programmazione per la crescita futura e l’ organizzazione dei centri abitati del Potentino bisogna ora capire quale funzione avrà sull’asse Basento la città di Potenza. E’ anche necessario – conclude- recuperare il dibattito già sviluppato, nel 2010, in Consiglio Comunale al momento dell’approvazione della nota preliminare del Piano strutturale metropolitano”.
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