Donna: Femme fatale o vittima?

di Concetta Padula - Non desiderare la donna d’altri, comandamento cardine per la vita di ogni buon cristiano è al contempo anche un principio basilare della morale laica, insito nel vivere civile di ogni uomo. Sono ormai sfatati da tempo i cliche' che vedono la donna come femme fatale. Donna seduttrice che con sguardo accattivante risulta essere la sola responsabile ad attirare su di sé gli occhi mordaci di un uomo per bene. Donna da molto tempo considerata come un oggetto che fa sfoggio del suo bel corpo sulle riviste patinate vietate ad un pubblico minorenne. L’uomo invece è, la vittima designata da tanto oltraggio,indotto in tentazione per colpa di una gonna troppo stretta e con spacco vertiginoso o di una camicetta trasparente con scollatura fin troppo accentuata. Questi stereotipi del vivere sociale forse condivisi in passato, oggi stanno subendo degli stravolgimenti perché la donna ha compiuto una grande rimonta sul sesso forte. Ha dimostrato di avere carattere e grinta ed allo stesso tempo di essere intelligente e sensibile. Però il più delle volte la sua voce viene soffocata , le sue parole si smorzano in gola per colpa di una mano rude che la strangola. Nella società odierna , la realtà che circonda il mondo maschile li trasmuta da vittime ammaliati in persecutori, da reclute in marinai che sono in balia di venti contrari, soffio di valori ed ideali cambiati. Sono capitani di vascello che si barcamenano da una sponda all’altra e in famiglia sono trascinati dalle correnti di umori altalenanti, tra il bilioso e il giulivo. Dalle cronache si evince che la donna di oggi è come un rovo di rose che mette radici nel terreno della vita e che viene estirpata e data alle fiamme da una mano assassina che agogna solo il possesso e il dominio e non semina amore. L’uomo con il suo fuoco divoratore non la rende fumo e cenere. Ella diventa ricordo e monito per coloro che sono ancora in tempo, possono ancora lottare, denunciare fuggire ed evitare il “dramma della gelosia”. La donna ora è vittima di stalking, cioè è diventata oggetto di manie persecutorie da parte dell’uomo. E’tra le mura domestiche che si registra maggiormente questa forma di violenza contro il sesso debole. E’ “quest’affare di famiglia”che perpetrato nel tempo sfocia il più delle volte in tragedia. Gli aguzzini sono uomini comuni che esplodono anche per una banalità, per rancore o per una forma di amore malsano che molto spesso si tramuta in odio e disprezzo fino a sfregiare il corpo del loro amore. Essi si scaraventano con furia omicida sulla moglie ,che il più delle volte fa da scudo nel tentativo di salvare la vita dei”suoi figli”, e fanno cadere nel baratro della disperazione i familiari, creando incredulità tra i vicini.