Metapontino, "è emergenza piena"

MATERA - "Allarme meteo nel Metapontino, operazioni di soccorso complicate visto il numero elevatissimo di chiamate al 115 da tutto il comprensorio e le difficoltà oggettive a raggiungere i luoghi, molte le strade rese impercorribili, l'acqua è entrata in alcune abitazioni, i canali ostruiti non hanno agevolato il deflusso. E’ necessario ribadire con forte determinazione l'emergenza che i cittadini e soprattutto gli agricoltori stanno affrontando in queste ore".

E’ quanto dichiarano i segretari dell’Ugl Basilicata, Giovanni Tancredi, Luigi D’Amico e Pino Giordano per i quali, “a marzo 2011 già una terribile alluvione ha fatto lezione all’accaduto di oggi. Ora è ancora più drammatica con due vittime, una violenta scarica d’acqua che ha messo definitivamente in ginocchio l'economia agricola del territorio, già bisognosa di aiuti economici a causa di questioni fiscali e di tante altre innumerevoli calamità naturali del passato. E’ il colpo di grazia per i nostri agricoltori che avrebbero, fra qualche settimana, raccolto i frutti del lavoro di un anno intero per poter incassare gli introiti utili a vivere nei prossimi mesi.  L'emergenza, infatti, - precisano i segretari Ugl - è proprio questa, e cioè, la difficoltà di migliaia di famiglie di poter tirare avanti senza alcun reddito. La situazione è assimilabile a un terremoto: la gente si ritrova senza abitazione, così come gli agricoltori si ritrovano senza risorse per poter sopravvivere. Da qui l'esigenza – continuano Tancredi, Giordano e D’Amico - di un intervento immediato da parte della Regione Basilicata a sostegno delle famiglie danneggiate dall'eccezionale evento. L’Amministrazione regionale non è più in grado di garantire il livello di manutenzione minimo per evitare, o ridurre, i disagi e i pericoli determinati dalle piogge torrenziali. La situazione che si è venuta a creare durante l’ultimo violento temporale ha paralizzato, per l’incuria degli amministratori , un’intera provincia, non è più accettabile. I disagi maggiori sono stati registrati nelle aree basse e, in particolare, nell’area del Metapontino. L’otturazione dei punti di scarico delle acque piovane ha determinato veri e propri allagamenti che, hanno determinato anche situazioni di pericolo per gli automobilisti, intrappolati nelle auto”. A parere dell’Ugl “le responsabilità maggiori da attribuire alla Regione sono individuabili nell’incapacità di gestire e prevenire situazioni d’emergenza che si ripetono puntualmente. La mancanza di manutenzione agli scarichi delle acque e, per quanto riguarda l’aree gestite dal Consorzio di Bonifica, l’insufficiente sistema di deflusso, atteso che quelle zone sono punto dove convogliano naturalmente le acque piovane che scendono dalle zone alte dei paesi, sono totale responsabilità dei nostri amministratori regionali che non hanno saputo programmare interventi per migliorare situazioni pregresse. La politica regionale sbandiera quotidianamente i problemi che  vive a causa del debito storico accumulato, pienamente responsabilità del centro-sinistra, e tenta quindi di infondere, nei cittadini, la rassegnazione dovuta a cause di forza maggiore. Forse – tuonano D’Amico, Tancredi e Giordano - il messaggio che si vuol far passare è quello di una regione con le mani legate e che non è in grado di affrontare l’ordinario e lo straordinario. Se per esempio gli scarichi delle acque risultano otturati non è colpa della regione visto che non ha a disposizione fondi per pagare gli interventi. I cittadini del Metapontino sono ancora disposti a subire queste situazioni?  Ora la richiesta al Governo nazionale dello stato di calamità naturale è un atto dovuto, ma richiederà tempi lunghi che gli agricoltori del Metapontino non possono permettersi. C'è bisogno di un intervento straordinario. Prima che ciò avvenga è, però, necessario un atto di responsabilità politica e istituzionale dell'Esecutivo regionale che, pur in attesa delle necessarie iniziative del Governo nazionale, dovrebbe immediatamente adottare provvedimenti tesi a garantire ai cittadini e alle aziende agricole danneggiate le condizioni minime di sopravvivenza. La vicenda, poi,  speriamo serva a fare in modo che la Giunta regionale si renda finalmente conto che esiste in questo territorio un problema serio da affrontare prima che sia troppo tardi e che riguarda la principale risorsa economica dell'area: l'agricoltura. Non è ammissibile, infatti, che lo stesso sistema infrastrutturale, la viabilità rurale, i canali idrici siano quelli degli anni '50, della cui inadeguatezza ci si accorge solo in situazioni di emergenza come quella di questi giorni.  In queste ore l’Ugl Basilicata sta elaborando, – concludono gli esponenti sindacali - una serie di documenti con l'obiettivo di definire le migliori soluzioni da sottoporre all'attenzione degli organi regionali e nazionali competenti".

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