
E’ quanto si apprende dalla segreteria Nazionale della Ugl Costruzioni la quale evidenzia che, “si è salvaguardato il ‘Made in Italy’ evitando la delocalizzazione e riportando in Italia le lavorazioni dalla Romania. Dei 1726 lavoratori in esubero strutturale richiesti da Natuzzi, n. 220 di essi saranno ricollocati nello stabilimento di Matera Jesce 2, recuperando questo sito e riducendo pertanto gli esuberi a 1506; entro novembre sarà scritta la parola fine sullo stabilimento di Ginosa, le attività produttive saranno spostate a Jesce Santeramo, tranne il taglio spostato a Laterza; invece, entro aprile p.v., il sito della Martella di Matera sarà chiuso, il magazzino spostato a Santeramo e Jesce Matera. In poche parole – prosegue la nota -, l’Ugl sostiene che alla Città dei Sassi non rimarrà nulla e, non è vero che il lavoro della Romania servirà a far ripartire il sito lucano. Il 99% degli spostamenti sono per rinforzare solo la Puglia e non la Basilicata. La Cigs richiesta è per un anno a partire dal 16/10/2013 e riguarderà ben 2000 lavoratori. La mobilità richiesta a luglio ha valore solo se le istituzioni supportino il piano di riorganizzazione. Con l’accordo si favorisce, inoltre, una mobilità incentivata con un esborso da parte dell'azienda Natuzzi di circa trentamila euro lordi a lavoratore. Si è pertanto privilegiato, - conclude la segreteria nazionale della Ugl costruzioni -, un accordo propositivo, attivo e il nostro impegno sarà quello di vigilare affinché venga attuato nei tempi e nei modi concordati al Ministero dello Sviluppo Economico”.
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