L’Ugl Basilicata contro la crisi in agricoltura.

POTENZA - “Le cause della profonda crisi in cui versa il settore agricolo lucano hanno origini antiche, la crisi stessa essendo più di tipo strutturale che di tipo congiunturale”.
E’ quanto sostengono i segretari dell’Ugl Basilicata, Giovanni Tancredi e Pino Giordano.

“Secondo un’ultima analisi effettuata dal centro studi Ugl Basilicata - ricordano Tancredi e Giordano -, in Europa, nel 2009, le aziende agricole hanno perso in media 12,5 punti percentuali di reddito. La ripercussione diretta del fenomeno è stata, inevitabilmente, anche la contrazione dell’occupazione, che registra un calo da 870.000 occupati nel 2007 a 849.000 del 2012. Questo dato deve essere letto alla luce della considerevole riduzione del numero delle imprese, che sono diminuite di 101.000 unità tra il 2007 e il 2012 (dalle 901.952 unità del 2007, alle 809.745 unità del 2012), circa l’11% del totale all’inizio del periodo. Ma nei primi del 2014 sono le aziende italiane quelle che perdono di più e, in particolare, quelle meridionali rappresentano, con una perdita del 30%, il fanalino di coda di questa particolare classifica. La questione contributiva pregressa e futura, i costi dei concimi, spesso non controllati, dell’energia e delle materie prime, i rapporti non sempre idilliaci col mondo del credito, sono solo alcuni degli aspetti legati alla crisi e intorno ai quali, - ricordano Giordano e Tancredi -  si sono concentrate le mobilitazioni e le manifestazioni degli ultimi mesi. Gli obiettivi dell’Ugl rimangono quelli di assicurare lavoro agli operatori agricoli, nel rispetto delle regole contrattuali, salvaguardando produttori e consumatori. Il Consiglio Regionale - concludono i segretari, Tancredi e Giordano -, ha davanti una sfida imponente: riaprire la stagione delle riforme, necessarie agli agricoltori, ai cittadini e al territorio, nel suo complesso”.