Potenza: Cinema Fiamma e Ariston, 'Ferite ancora aperte'

POTENZA - Alla prossima amministrazione comunale di Potenza, tra le opere da portare a termine ed i progetti mai avviati come quello sulla raccolta differenziata, saranno lasciate in eredità due ferite ancora aperte che squarciano il tessuto urbano del centro storico cittadino: i poco più che ruderi dei cinema Fiamma ed Ariston. Molto se ne è parlato ma di concreto non è stato progettato nulla. Il Comune di Potenza dovrebbe capire quali le intenzioni dei proprietari delle due strutture che a loro volta per il bene della città, qualora non vogliano o non possano provvedere a restituire decoro ai due edifici, potrebbero donarli all'amministrazione. Il Comune potrebbe, poi, farsi carico di individuare i finanziamenti e attivare progetti di riqualificazione coinvolgendo la Regione Basilicata e, visto che parliamo di due cinema storici, la Lucana Film Commission”. Lo evidenzia il consigliere comunale di Potenza Giuseppe Molinari ricordando come i due edifici, che prima ospitavano i cinema, siano ormai in uno stato di degrado assoluto e rappresentino, cosa ancor più grave, un possibile pericolo per l'incolumità pubblica tanto che se non dovessero essere riqualificati si dovrebbe valutare l'ipotesi, a malincuore certamente, di abbatterli. “I cinema Fiamma e Ariston -continua Molinari- sono ormai il simbolo del decadimento anche del rispetto che si dovrebbe nei confronti della propria città. Il senso civico, in questi anni venuto a mancare sempre di più all'interno della comunità cittadina, dovrebbe guidare i proprietari delle due strutture verso una soluzione condivisa e positiva per tutti i potentini. L'impegno a migliorare la città non deve restare solo un buon proposito ma deve concretizzarsi attraverso azioni generose e coraggiose, oltre gli interessi personali. L'auspicio è che la prossima giunta sia in grado di risolvere l'annosa questione relativa al recupero dei due storici cinema da oltre dieci anni abbandonati e pericolanti. Un buon inizio -conclude Molinari- sarebbe certo chiedere le intenzioni reali dei proprietari invitandoli a prendere decisioni risolutive e condivisibili con tutta la comunità”.