I grandi scrittori lucani incontrano gli studenti Nella paese natale di Leonardo Sinisgalli

Con la quarta giornata del Furor Sinisgalli³ - si sono concluse le “Lezioni sul Novecento” dedicate agli studenti dell’ultimo anno degli Istituti Superiori lucani. La lectio finale, dal titolo Dopo Sinisgalli. Mutamenti nella scrittura meridionale e lucana, ha visto salire in “cattedra” cinque scrittori originari della Basilicata e protagonisti della scena culturale contemporanea: Gaetano Cappelli, Raffaele Nigro, Giuseppe Lupo, Mimmo Sammartino, Mariolina Venezia. Una sala gremita di cento studenti, di docenti, di cultori della letteratura meridionale ha seguito con viva attenzione la lectio dei cinque affermati scrittori meridionali, (alcuni esuli), consacrati dalla critica e dalle vendite. Una vera e propria antologia letteraria vivente si è concretizzata davanti allo stupore di studenti adusi alle tradizionali antologie cartacee, mediate dalla spiegazione del docente. Come per incanto, gli autori hanno parlato di sé, del proprio rapporto con la scrittura, di come è nata la magia che li ha rapiti e destinati a un vita dedicata alla narrazione, come vuoto da riempire, come silenzio da ascoltare o da leggere. Alcuni hanno tracciato i confini della propria alterità rispetto ad una tradizione “antropologica” (Cappelli), altri hanno sottolineato come la Basilicata rappresenti, da lontano, un fabuloso luogo a cui ispirarsi e con cui narrare (Venezia), altri pur riaffermando una posizione di evoluzione post-leviana hanno ricordato l’importanza di Nigro come capostipite, con I fuochi del Basento, di una Basilicata diversa, fascinosa, densa e degna (Lupo), altri ancora (Sammartino e Nigro), partendo dalle storie ascoltate dai propri avi hanno rimescolato passato e presente, le proprie origini, appenniniche, con la fluidità dei fiumi e le problematiche dei Sud che bussano alla porta dell’Occidente opulento e strafottente, chiuso in una falsa identità di da difendere (Sammartino e Nigro) Di certo dopo la poesia di Pierro, Sinisgalli e Scotellaro, la letteratura lucana si è indirizzata prevalentemente verso la prosa. Una terra ampia, con una popolazione polverizzata su un territorio vario e gigante, vede ora una nutrita e robusta generazione di affermati scrittori. Non casi letterari isolati, ma tessere di un mosaico ricco e variegato che restituisce, nella visione unitaria, una coerenza identitaria o i segni/semi di una stessa appartenenza. La Basilicata non è solo scenario per set cinematografici, ma è polpa viva e vitale di una nuova letteratura che ha reciso i legami col passato senza però rinnegarlo, e che ha tanto da dire/scrivere. La lectio si è chiusa con il dono di libri agli Istituti partecipanti, con un invito quindi a leggere, sull’onda emozionale dell’ascolto, le opere degli autori ascoltati. Con questa giornata dedicata agli scrittori lucani, la Fondazione Sinisgalli, ha voluto festeggiare Matera, capitale europea della cultura 2019.