Matera, da capitale delle lotte di emancipazione bracciantile e contadine a capitale della Cultura

MATERA - Giorgio Amendola, dopo la liberazione dell'Italia dal Fascismo, candidò Matera come capitale della riscossa dei braccianti, dei contadini e dell'intera Questione Meridionale. Settant'anni dopo, Matera ha avuto il giusto riconoscimento di Capitale della Cultura, dell' Arte, della Cinematografia e del grande Telero di Carlo Levi come atto d'amore alla Basilicata ed a Rocco Scotellaro, grande poeta e dirigente dei braccianti, dei contadini e della cultura lucana.

Siamo felici ed orgogliosi di questo riconoscimento. Soprattutto noi lucani nel mondo e ancora di più noi lucani immigrati a Torino, città del "torinese del sud" Carlo Levi; la stessa, che Giorgio Amendola liberò nel 25 aprile del 1945 dal nazismo e dal fascismo. Terminata la questione fascista, Giorgio Amendola volle fare di Matera capitale della riscossa di emancipazione delle classi subalterne e dell'intero Meridione, insieme a Carlo Levi, Rocco Scotellaro ,Manlio Rossi Doria e Angelo Ziccardi.

Ora va dato merito alle attività culturali della Soprintentenza di Matera e soprattutto alla abnegazione e dedizione Istituzionale del Sindaco Salvatore Adduce.
A riferirlo in una nota il Presidente della Fondazione Giorgio Amendola, Prospero Cerabona.