Pirogassificatore a Metaponto, M5s chiede a Pittella di fermare autorizzazioni in atto

POTENZA - La vocazione petrolifera della Basilicata, ormai sancita dalla volontà da parte di Pittella & co. di non impugnare l’art.38 della legge Sblocca Italia, potrebbe essere affiancata da un’altra vocazione, quella altrettanto puzzolente della gestione dei rifiuti. Infatti sulla nostra regione aleggia lo spettro dell’art. 35 dell’infame legge, una vera e propria autostrada per gli inceneritori: questo tipo di impianti, che sono stati definiti di interesse strategico e di interesse nazionale, potranno bruciare fino al 30% in più di immondizia e riceverne anche da territori extraregionali. La nostra regione si trova in una pericolosa linea d’ombra nell’ambito della gestione dei rifiuti. Lo stesso Dipartimento Ambiente e Territorio, nella 'Relazione sullo stato di attuazione delle politiche regionali per la gestione e lo smaltimento dei rifiuti, parla di sistema integrato di gestione dei rifiuti in Basilicata in affanno per l'inadeguatezza impiantistica e soprattutto per la scarsa implementazione di Raccolta Differenziata. Quali le mosse della regione per affrontare la questione? Ambiguità, croce e delizia, queste le linee dell’azione politica di Marcello Pittella e la sua maggioranza in materia di rifiuti. La croce è rappresentata da una deliberazione dello scorso giugno che di fatto autorizza la costruzione di ben quattro impianti: tre per il trattamento di rifiuti pericolosi (Ferrandina, Pisticci e Colobraro) e uno per la produzione di combustibile solido secondario (CSS) atto ad alimentare un pirogassificatore nella zona SIN di Pantanello (Comune di Bernalda). Il tutto fa pensare ad una pericolosa filiera dei rifiuti perfettamente integrata con gli inceneritori attualmente in funzione a Melfi con Fenice e a Matera con Italcementi. La delizia proviene invece direttamente dall’ultima Legge di Stabilità che, all’articolo 47, parla di Strategia Rifiuti Zero 2020. Tante belle parole come riduzione della quantità di rifiuti prodotti, riuso dei beni, recupero di materiali e di energia, riciclaggio, protezione dell’ambiente e della salute, prevenzione e riduzione degli impatti negativi, addirittura la dismissione degli impianti di incenerimento esistenti, in modo da tendere a zero entro l’anno 2020. In questo vero e proprio limbo non bisogna dimenticare un aspetto importantissimo: il Piano Regionale di Gestione dei Rifiuti non è aggiornato. Il M5S Basilicata, a questo riguardo aveva già richiesto alla giunta regionale l'immediato aggiornamento del Piano, ma la mozione (protocollata il 6 Giugno 2014) non è mai stata calendarizzata. Siamo quindi davanti all’ennesima prova di inadeguatezza e incapacità di programmazione della maggioranza pittelliana. A nostro avviso autorizzare un impianto altamente impattante in un territorio come quello della Piana di Metaponto è un vero atto criminale che darebbe il colpo di grazia alla già zoppicante economia di questa parte della Basilicata. I cittadini sono sul piede di battaglia, le associazioni e i comitati stanno spingendo affinchè gli amministratori dei comuni dell’area (Bernalda, Scanzano, Policoro e Pisticci) facciano ricorso al TAR per bloccare l’opera. Dopo aver incontrato i cittadini dell’area in un incontro pubblico, il portavoce Gianni Perrino si è fatto carico di presentare una mozione che impegna Pittella ad aggiornare il piano regionale ed a sospendere le autorizzazioni integrate ambientali (AIA) per gli impianti sopra menzionati. Ovviamente il Consiglio ha preferito rimandare: la nostra mozione verrà discussa nella prossima seduta di consiglio. Il M5S invita i cittadini interessati ad assistere alla discussione (la data non è ancora disponibile) per vedere da vicino gli artefici di queste scelte così vecchie e senza prospettiva alcuna.
A riferirlo in una nota M5s Basilicata.