AnsaldoBreda, “gli impiegati che restano sono quelli che seguono la produzione”

POTENZA - Alcuni impiegati a cui AnsaldoBreda ha comunicato il trasferimento nei siti produttivi di Napoli o Reggio Calabria hanno deciso di impugnare la decisione dell’azienda. La questione, insomma, passa in mano agli avvocati, ma gli stessi sindacati sono molto prudenti su casi e numeri.

“Ogni lavoratore - ricorda l’Rsu dell’Ugl, Francesco Nebbia - viene contattato singolarmente. L’esperienza lavorativa nasce come una trasferta e dopo alcune settimane viene comunicato il trasferimento. Per chi ha una famiglia un lavoro a Napoli o Reggio Calabria diventa molto difficile da gestire, e alcuni non hanno accettato”. Questo, insieme agli esodi incentivati - una ventina da inizio anno secondo i sindacati - fanno sorgere dubbi e preoccupazioni.

“All’annuncio della svendita a Hitachi - afferma Tiziano Fabbri, segretario territoriale Ugl - furono annunciati 130 esuberi nel gruppo. Temiamo che AnsaldoBreda voglia metterli in atto prima dell’acquisto da parte di Hitachi”. È uno dei motivi per cui Ugl, Fiom Cgil, Fim Cisl e Uilm Uil, dopo l’assemblea in azienda di giovedì scorso, hanno chiesto ufficialmente la convocazione di un tavolo nazionale con tutte le parti in causa: i sindacati territoriali e nazionali, le Rsu, AnsaldoBreda, Finmeccanica e anche Hitachi, invitato a presentare alle organizzazioni dei lavoratori con il proprio piano industriale. Tra le criticità da portare a Roma ci sono ‘le condizioni di cessione del ramo d’azienda, il carico di lavoro che arriva al massimo a fine 2016 e gli esuberi annunciati alle segreterie nazionali durante l’incontro del 24 febbraio’.

Le commesse attuali coprono tutto il 2016. “Per sviluppare un nuovo prodotto - ricordano le Rsu - sono necessari dai 18 ai 24 mesi. È evidente che lo sviluppo di prodotti con cui partecipare alle gare e acquisire carichi di lavoro dal 2017 in poi dovrà iniziare ben prima della fine del 2015”.

Se Hitachi ha promesso di mantenere i livelli occupazionali, non sono state date spiegazioni, affermano i sindacati, agli esodi incentivati e ai trasferimenti operati da AnsaldoBreda nel settore impiegatizio. “AnsaldoBreda ha dichiarato che ci sono degli esuberi e - commenta Nebbia - guarda caso gli unici impiegati che trattiene negli uffici di Pistoia sono quelli legati alla produzione, che seguono l’officina. S’indebolisce, invece di rafforzarla, la progettazione. Il nostro timore è che Pistoia diventi solo uno stabilimento destinato alla produzione. il fatto che non ci siano risposte e sviluppi alla nostra richiesta ufficiale, non è rassicurante”.