POTENZA - Che si faccia sempre più politica e un po’ di ragioneria in meno; o che almeno si coniughino le due cose senza mortificare la politica. E’ un imperativo soprattutto quando le finanze vanno male. A far di conto, alla fin fine, basta poco, ma far quadrare i bilanci facendo continuare a mangiare la famiglia è, invece, il compito del padre di famiglia bravo e virtuoso e deve essere quello di una politica altrettanto capace e virtuosa.
La città di Potenza viene da un periodo di apparente fasto, e dico apparente perché si è permessa, con Santarsiero, talvolta, finanche lo Champagne, pur continuando a portare le scarpe rotte; oggi fa i conti coi debiti e con spese superiori alle entrate: bene, che si abbia il coraggio di tagliare le spese, ma le spese inutili, beninteso, o almeno prima le spese inutili, e ce ne sono che ce ne sono.
Ma tener chiuse le scale mobili più imponenti d’Italia, dopo averle illogicamente fatte, è un delitto che ne scopre un altro: quelle scale non andavano realizzate, punto. Ma ora che ci sono è assurdo e antieconomico tenerle ferme.
Sarà pur possibile trovare la maniera perché si autofinanzino! Sfruttandone gli spazi e offrendoli per attività, le più varie; alzando il prezzo del biglietto; rendendole qualcosa di più che un semplice passaggio. Si può fare tanto. Ci vuole inventiva, però. Noi sembra si possa godere soltanto dei servizi di abili e coscienziosi ragionieri, ma non basta.
E così per tutto il resto. Soldi non ne verranno da altri enti, e se verranno comunque costituiranno una “una tantum” su cui non si dovrà fare continuo affidamento. Dai rifiuti, come si è cominciato, passando per i trasporti, con menti lucide e lungimiranti, quelle che la politica pretende, e anche perché, senza, non si va avanti.
E anche un po’ di coraggio. Che ci si dia una sferzata, anche di buonumore, perbacco, altrimenti prima di soccombere vivremo una lenta e angosciante agonia.
Così in una nota Luciano Petrullo, Portavoce Segreteria politica Fratelli d’Italia – Alleanza Nazionale Città di Potenza.
