Lettera aperta al Sindaco De Luca: "Serve un atto di coraggio"

POTENZA - Riceviamo e pubblichiamo la lettera aperta al Sindaco De Luca di Gioventù Nazionale Basilicata.

Caro Sindaco De Luca o, meglio, Caro Dario,

al lungo elenco delle missive che in questi giorni indirizzi o ti vengono indirizzate aggiungiamo anche la nostra.

Cominciamo partendo da un ricordo, ormai invecchiato di più di 365 giorni: è la sera dell'8 giugno del 2014, siamo in Viale Dante e facciamo festa. Tu avevi vinto le elezioni e noi sentivamo di aver vinto, almeno un pochino, insieme a te. Alle telecamere del Tgr, che ci chiedevano la prime impressioni, rispondevamo che per noi era come vincere i mondiali: anni di militanza, fatta di denunce e iniziative volte a sottolineare lo stato comatoso in cui versava (o versa?) la nostra amata città, erano servite a qualcosa. Si voltava pagina, finalmente.

Ma lo spazio dei ricordi, per quanto piacevoli, non può che durare qualche riga: chi si interessa di politica ha l'obbligo di puntare lo sguardo sempre verso l'orizzonte e verso il futuro.

Il disastro che hai ereditato da chi ti ha preceduto è superiore ad ogni pessimistica stima immaginabile. L'opera compiuta da te, dalla tua giunta e da una parte del consiglio merita rispetto:  cercare faticosamente di riequilibrare i conti, affrontare le conseguenze sociali catastrofiche conseguenti al taglio della spesa, rimettere ordine e legalità nei regolamenti e nella prassi amministrativa sono sforzi che abbiamo conosciuto e che non possiamo che apprezzare.

Però, Dario, anche per celebrazioni, pacche sulle spalle e complimenti in questo momento storico c'è poco spazio. Non servono per salvare Potenza, come inutili sono le dichiarazioni a mezzo stampa, le dimissioni ventilate, gli infiniti comunicati stampa: quest'esperienza amministrativa può continuare, evitando a Potenza il secondo dissesto in 20 anni,  con 34 milioni da erogare in due anni.
Eppure in questo anno, caro Dario, nel dibattito politico cittadino la questione economica, necessaria per la sopravvivenza dell'Amministrazione Comunale "bene supremo tramandatoci dai nostri avi", è sembrata essere secondaria: abbiamo assistito a balletti continui sulla composizione della giunta, a dialoghi bipartisan con i "responsabili", con il centrosinistra buono, con quello cattivo, a repentini cambi di posizione, ad accuse pronunciate e poi rimangiate, a delegittimazioni di alleati fedeli (e pazienti) e a sviolinate a nemici diventati amici.

La situazione che si presenta oggi è paradossale: chi ha provocato il dissesto non fa nulla per evitarlo.  Il Presidente Pittella, del Partito Democratico,  sembra essersi innamorato, più di noi, degli scambi epistolari: carezze, belle parole, incitamenti, avanti così ma soldi zero e assunzioni di responsabilità ancor meno.

Il viceministro Bubbico, lucano, nel Consiglio Comunale della CITTA' CAPOLUOGO della sua Regione viene a ad assicurare che ci penserà il Governo Nazionale, guidato dal Partito Democratico, a concedere una dilazione dei termini per gli Enti Locali in difficoltà: in un meno di un mese anche questo si rivelerà un grande bluff.

L'ex sindaco Santarsiero, del Pd anche lui, continua a raccontarci la favola del "Meraviglioso mondo di Vituccio",  fatto di amministrazione efficiente, programmazione infrastrutturale strabiliante (le scale mobili inutilizzabili e lo Snodo del Gallitello che fa concorrenza all'Incompiuta di Venosa...) e principi contabili fantasiosi (cosa volete che siano i pareri della Corte dei Conti?).

Qualche vecchio amico   di Santarsiero, trova finalmente il coraggio di attaccarlo, dimenticando che per dieci lunghi anni hanno governato a braccetto.  Una coppia di fatto di  vecchi zombie trombati, con percentuali elettorali, in città, da prefisso telefonico,  prova ad offrire soluzioni impraticabili, buone per alzare il fumo, agitare la polvere e conquistare un titolo sui giornali: salviamo Potenza con il bonus carburanti.
Il Consiglio Comunale mostra, eccezion fatta per  la buona volontà mostrata nelle commissioni, una caratura politica assolutamente indegna. Con buona pace di chi (come noi, ahinoi) aveva sperato nel rinnovamento generazionale. Non vorremmo arrivare a rimpiangere i vecchi arnesi della politica…

Perdonaci ma tutto ciò ci appare uno squallido teatrino, ancor più insopportabile poichè in più occasioni ci è stato raccontato che con questi signori si poteva costruire un governo cittadino di larghe intese, in nome del bene della città. Ci scuserai ma a noi appare più affetto per la poltrona.

Ad assistere al teatrino, la città. Drogata per decenni con i soldi pubblici, paga gli effetti sociali del dissesto, fatica a comprendere a chi/cosa è legato il proprio futuro. Credeva di aver cambiato marcia con il voto di un anno fa, teme di aver inserito la retromarcia.

Dario, la nostra non vuole essere un'accusa nei tuoi confronti: questa situazione si è determinata innanzitutto per i ricatti a cui il Pd e le sue mille anime, che posseggono la maggioranza consiliare,  ti hanno sottoposto.  A questi ricatti, operati dai carnefici di questo disastro, non si può cedere, nemmeno in nome del risanamento dei conti pubblici cittadini, che sembra essere l'unico obiettivo perseguibile. A maggior ragione se questi ricatti non portano da nessuna parte.

Ti chiediamo un atto di coraggio, doloroso ma necessario: mettiamo fine a questa esperienza amministrativa, inchiodiamo ciascuno alle proprie responsabilità, sempre vicini ai tanti che, con l'arrivo di un commissario, vedranno drasticamente peggiorare le proprie condizioni di vita.  Ridiamo la parola ai cittadini, che sapranno scegliere, meglio delle alchimie politiche, a chi affidare il futuro di Potenza.

Crediamo che la politica, e quindi l'azione amministrativa,  sia visione, progetto, capacità di incidere in meglio sulla qualità della vita e, soprattutto, capacità di risoluzione dei problemi: se tutto ciò non è possibile è meglio passare la mano, inutile continuare ad inseguire chimere e false promesse mortificando la politica stessa.

È necessario un atto di coraggio: come la tua candidatura, la tua campagna elettorale, la tua vittoria. Recupereremmo così il senso di quest'avventura e, chissà, in futuro potremmo scrivere davvero un'altra storia e realizzare un'altra Potenza.

Sempre con stima,

Canio Sinisi, Portavoce regionale Gioventù Nazionale Basilicata

Loredana Baldassarre e Giorgio Restaino – Portavoce Gioventù Nazionale, Città di Potenza