POTENZA - La cerimonia svoltasi il 29 gennaio 2015 quando Roberto Camerini, appena promosso Ammiraglio di divisione, lasciava il comando in Sicilia per andare alla Spezia, concluse "con successo" un lungo periodo di attività del "clan" individuato nell'inchiesta sul petrolio in Basilicata, che non sopportava la presenza dello stesso alto ufficiale della Marina ad Augusta (Siracusa).
Dagli atti dell'inchiesta, condotta dalla Squadra mobile di Potenza, emerge che, per sbarazzarsi di Camerini e mandarlo "in un posto innocuo", l'imprenditore Gianluca Gemelli e gli altri presunti componenti del "quartierino" seguirono alla fine la tradizionale strada del "promoveatur ut amoveatur" cioè di far promuovere Camerini da ammiraglio ad ammiraglio di divisione per trasferirlo lontano da Augusta e quindi dagli interessi del "clan".
Dagli atti dell'inchiesta, condotta dalla Squadra mobile di Potenza, emerge che, per sbarazzarsi di Camerini e mandarlo "in un posto innocuo", l'imprenditore Gianluca Gemelli e gli altri presunti componenti del "quartierino" seguirono alla fine la tradizionale strada del "promoveatur ut amoveatur" cioè di far promuovere Camerini da ammiraglio ad ammiraglio di divisione per trasferirlo lontano da Augusta e quindi dagli interessi del "clan".