A Timisoara Pinto il premio Le cantine di Pasolini per il volume su Enzo Del Re

“Una prosa originale e dinamica e un testo poliedrico e saggiamente documentato riportano alla luce la memoria e l’esempio di un cantore di lotta, spirito di purezza intellettuale e di personalità artistica esemplare per coerenza e militanza critica”: questa la motivazione per cui il Premio letterario “Le cantine di Pasolini” è stato assegnato a Lavorare con lentezza. Enzo Del Re il corpofonista di Timisoara Pinto, riconoscendole  “il rigore e la passione” con cui ha “magistralmente intessuto una fitta trama di testimonianze, musiche e immagini”.

Di origini lucane, laureata in Scienze della Comunicazione e "storica" della canzone italiana, Timisoara Pinto dal 1999 lavora in RAI come esperta musicale, curando e conducendo programmi di ricerca sulla canzone e sul rapporto che essa ha con l'evoluzione del costume e della cultura del nostro Paese. Già curatrice di alcuni CD della collana “Via Asiago 10” e del volume “Avanti Pop, i diari del camioncino”, il suo lavoro su Enzo Del Re ha avuto il merito di riportare all’attenzione generale un autore di straordinario talento che è stato anche l’interprete più autentico di una stagione di impegno civile nella quale le canzoni di lotta e di protesta animavano il sogno di una società diversa. Con uno stile e un linguaggio inconfondibili, schioccando la lingua e percuotendo sedie e valigie o qualsiasi altro oggetto che potesse ritmare la sua urgenza di vita, è stato protagonista di memorabili esperienze culturali e teatrali, da Ci ragiono e canto 2 agli spettacoli con Nuova Scena, il Teatro Operaio e i Circoli Ottobre, per poi eclissarsi nella sua Mola di Bari, mentre il movimento del '77 eleggeva a proprio inno una sua canzone, Lavorare con lentezza.

Dalla viva voce di quanti lo hanno conosciuto e amato, da Dario Fo a Giovanna Marini, da Andrea Satta a Vinicio Capossela, da Vittorio Franceschi a Piero Nissim, il volume della Pinto, con un significativo corredo fotografico, ricostruisce la vicenda umana e artistica di un autore così iconograficamente arcaico, eppure straordinariamente contemporaneo, e offre allo stesso tempo uno spaccato di grande efficacia su una stagione irripetibile della cultura nazionale, contrassegnata da una spiccata impronta meridionalistica. E al Sud e alla Basilicata in particolare Timisoara Pinto dedica uno spazio considerevole, nella sua ricostruzione, in virtù del profondo legame, di arte e di vita,  tra Enzo Del RE e Antonio Infantino che iniziarono assieme i rispettivi cammini artistici.

Promosso nel decennale della manifestazione Cantinando Wine and Arts, il Premio rappresenta in qualche modo una sintesi del lavoro svolto dall’associazione Sisma sul territorio del Vulture e non a caso è intestato a Pier Paolo Pasolini che in quelle stesse “cantine”, adagiate su una dolce e millenaria distesa di roccia vulcanica, ha trovato la  Betlemme per il suo Vangelo. Un premio dunque che, nel richiamarsi alla lezione di Pasolini, intende orgogliosamente muoversi in una prospettiva glocale dove il richiamo al campanile del paese veicola sentimenti e problemi di più ampio respiro, come ha fatto la stessa Pinto nel suo volume dove  un’intera epoca si scopre attorno alle vicende e vicissitudini di un artista.

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