Rosa (Fdi-AN): "Appalti pubblici al San Carlo: la Dea bendata per scegliere le imprese che dovranno partecipare"

POTENZA - In Basilicata, un’impresa che vuole essere invitata ad una gara di appalto deve affidarsi alla Dea bendata. Per ottenere appalti pubblici e poter lavorare in questa Regione, tutto quello che non è già pilotato a monte, è affidato completamente al Fato. Se nella vita siete fortunelli potete farcela.

Non è solo il classico modo di dire ma quello che è davvero successo nel mezzo di una procedura per una gara d’appalto indetta dall’AOR San Carlo.

L’appalto ha ad oggetto l’esecuzione di tutti i lavori destinati al completamento edile ed impiantistico dei locali destinati alla risonanza magnetica della sede ospedaliera di Villa d’Agri, per un valore totale di € 299.591,03.

A dicembre 2017, un avviso pubblico dell’Azienda Ospedaliera San Carlo apriva un’indagine di mercato allo scopo di individuare almeno trenta operatori con i quali avviare, successivamente, una procedura negoziata per l’affidamento dei suddetti lavori.

Le manifestazioni di interesse pervenute sono state 122, di cui 9 annullate per il ritiro dei relativi operatori economici. Quindi un numero ben superiore rispetto a quello previsto dagli atti di gara. Ed è a questo punto che, per individuare i 30 operatori economici da invitare alla procedura negoziata, si ricorre alla Dea bendata.

Un sorteggio o meglio un abbinamento con l’estrazione del lotto del giorno 30 dicembre 2017. Le istanze di interesse pervenute sono state associate al tabellone delle estrazioni del lotto, secondo modalità che avrebbero assicurato a tutti la medesima probabilità di sorteggio. Quindi solo chi avrà avuto la fortuna di essere abbinato alla ruota e al numero giusto potrà passare alla fase successiva della gara.

Ora, sicuramente non è una procedura illegale, tanto che una qualche modalità di sorteggio è prevista già nell’avviso di indagine di mercato, ma ci pare singolare che non si è pensato a un criterio di selezione più oggettivo e razionale di una riffa.

Non è sarcasmo gratuito il nostro. E’ una constatazione obbiettiva. Non si costruisce un sano tessuto imprenditoriale in questo modo. Non si possono affidare alle cieca le sorti dei lavori pubblici e delle imprese che vi partecipano. Così in una nota Gianni Rosa, Fdi-An.