'Data dating': l'amore ai tempi dei social

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Ha aperto i battenti venerdì 18 maggio “Data Dating”, la mostra allestita presso la Galleria Charlot di Parigi e diretta da Valentina Peri. Fondata nel 2010 da Valérie Hasson-Benillouche, Galerie Charlot è interamente dedicata all’arte contemporanea e, in particolare, al rapporto tra arte, tecnologia e scienza. “Data Dating”, nello specifico, si pone l’obiettivo di indagare e mettere in luce le caratteristiche dell’amore ai tempi di internet, dall’impatto delle nuove tecnologie sulle relazioni affettive, fino all’influenza dello schermo sull’intimità con il proprio partner. Seppur venga spesso dato per scontato, non è banale soffermarsi su quanto sia cambiato il modo di rapportarsi con il mondo esterno, soprattutto in ambito amoroso: basta pensare al modo in cui è probabile che un adolescente manifesti il proprio interesse per una coetanea e confrontarlo con il comportamento dal padre decenni prima, per rendersi conto delle enormi differenze. Grazie alla collaborazione di numerosi artisti conosciuti a livello internazionale, tra i quali Antoine Schmitt con “Deep Love” e Olga Fedorova con “Green Room”, “Data Dating” ci consente di esplorare un mondo in continua evoluzione, mettendoci di fronte alle più disparate tendenze delle coppie, dalla fase di pre-incontro fino alla gestione di una relazione vera e propria, con tutte le problematiche che possono derivarne.

Alcuni dati: le coppie dell’era digitale

Che internet abbia cambiato il modo di entrare in contatto con il partner è quasi scontato; lo è meno se si riflette sul numero effettivo di coppie conosciutesi online. Stando ai dati di una ricerca del 2013 a cura dell’Università di Harvard e dell’Università di Chicago, il 34,95% delle coppie esaminate (circa 20 mila) si sarebbe conosciuta grazie ad internet e, in particolare, grazie alle piattaforme e alle agenzie dedicate all’incontro del compagno ideale. Subito dopo le agenzie matrimoniali, spiccano i social network, seguiti persino da forum, blog o servizi di chat online. Ancor più sorprendenti sono i risultati relativi alla stabilità di coppia e al successo del rapporto, che mettono in evidenza un buon livello di soddisfazione matrimoniale per le coppie nate grazie ad internet, persino maggiore rispetto a quello delle coppie nate in maniera tradizionale. Il motivo risiederebbe proprio nella modalità di incontro, pensata per poter liberamente selezionare le caratteristiche in cui si è interessati e per favorire una più che ampia varietà di scelta. Se si guarda all’Europa, le cifre non sembrano essere da meno: sono quasi 26, infatti, i miliardi di euro in circolazione legati al mondo degli incontri online, la maggior parte dei quali relativi ai siti d’incontri, giunti alla significativa quota di 500.

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Le potenzialità delle app di dating

Come già emerso, oltre un terzo delle coppie si forma oggi grazie alle app di dating, e il dato raggiunge il 70% se si guarda esclusivamente alle coppie omosessuali. Nonostante la loro diffusione e successo, non è difficile notare come ci sia ancora una certa reticenza ad ammettere di frequentare i siti di incontri online, quasi come se fossero un tabù. Eppure, il mondo del dating non sembra essere affatto relegato agli incontri occasionali e al divertimento; al contrario, può e deve essere considerato una modalità d’incontro pari ad una cena tra amici o ad una serata in un locale. Come nella vita reale, è sufficiente mettere in chiaro le proprie intenzioni e i propri obiettivi per evitare di essere importunati o di fare conoscenze poco gradite. Un esempio concreto è rappresentato dai filtri disponibili su Badoo, che permettono di selezionare in anticipo le intenzioni della propria ricerca, tra cui chattare, fare amicizia e trovare l’amore, così come l’età e la città di preferenza.

In più, è importante tenere a mente che conoscere il partner online non significa necessariamente vivere una storia d’amore virtuale, priva di incontri reali e quotidianità, ma semplicemente dar inizio ad una relazione, amichevole o romantica, a partire da uno scambio di messaggi in chat prima degli incontri veri e propri, metodo utile non solo per rompere il ghiaccio, ma anche per capire se potrebbero esserci i presupposti per una conoscenza più approfondita nel mondo reale.

Un altro fatto sorprendente messo in evidenza dallo studio “The strenght of absent ties: social integration via online dating”, a cura dei ricercatori dell’Università di Vienna e dell’Università dell’Essex, è che gli incontri online stiano via via favorendo l’integrazione sociale e i matrimoni misti, decisamente più improbabili se ci si limita a fare nuove conoscenze solo nella cerchia dei propri amici, a scuola o sul posto di lavoro. Negli Stati Uniti, in particolare, l’aumento dei matrimoni misti è databile al 1995, anno in cui si registra la nascita del primo sito d’incontri, con un incremento decisivo dal 2014 in poi, fattore che mette in evidenza come la diffusione delle app di dating sia probabilmente stata decisiva nell’incremento delle unioni miste.
Non solo dating: i social network

Per quanto le app di dating rispondano all’esigenza specifica di trovare l’anima gemella, anche i social network contribuiscono alla nascita di relazioni o amicizie durature. Non è strano né fuori dal comune che una storia nasca dalla chat di un social, in un gruppo di utenti con interessi comuni o, magari, tramite un semplice commento su una pagina seguita da entrambi. Sono molte le storie nate casualmente e, se molte restano confinate al virtuale per poi spegnersi in fretta, altre si tramutano in qualcosa di più, che sia una storia a distanza, un amore esclusivamente platonico o una relazione vera e sincera.

Seppur le storie virtuali abbiano preso piede soprattutto negli Stati Uniti, anche in Italia una coppia su quattro dichiara di essersi conosciuta online e, a differenza di quanto si possa pensare, non sono gli adolescenti a preferire questa modalità d’incontro. Secondo un’indagine del Pew Research Center, nonostante i più giovani utilizzino spesso i social network, il loro utilizzo non sarebbe legato alla ricerca dell’amore, ma al semplice svago e alla conoscenza di nuove potenziali amicizie. Del 35% di adolescenti impegnati in una relazione, solo l’8% dichiara di aver iniziato la conoscenza online, mentre la restante parte avrebbe preferito un incontro tradizionale, a scuola, tra amici o per mezzo di passatempi comuni. Sono quindi gli uomini e le donne più maturi a preferire le modalità d’incontro virtuali, forse anche per sfuggire a una routine ormai consolidata.

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La rete può davvero rovinare i rapporti?

È innegabile che la rete abbia contribuito a cambiare le modalità di incontro delle coppie, spesso anche in maniera positiva; come per ogni ambito, però, non possono essere trascurati i contro della digitalizzazione dei rapporti. Se da un lato i social network possono aiutare a raccontarsi e ad aprirsi con il futuro partner, dall’altro aiutano a nascondersi dietro false identità e modi di essere, ed è per questo che un rapporto non dovrebbe restare confinato a lungo al mondo virtuale, nemmeno dopo l’inizio vero e proprio della storia d’amore. Bisognerebbe fare più attenzione a non cadere nel circolo vizioso dell’apparenza e dedicare più tempo al partner piuttosto che a ostentare la bellezza della propria relazione sui social, o si potrebbe finire per vivere una storia fasulla, vera solo agli occhi degli amici virtuali.

Come per le storie tradizionali, poi, anche in rete esiste il tradimento: non sono in pochi a utilizzare la rete per andare in cerca di storie di poco conto, avventure di una sola notte o per creare una vita di coppia parallela; per non parlare di quanto la rete contribuisca ad entrare nel circolo vizioso della gelosia, che può scaturire da un innocuo like ad una foto, da un follow reciproco o da un semplice scambio di messaggi, portando il partner geloso ad un’estrema attenzione al dettaglio, o a limitare la libertà dell’altro con password o profili condivisi.

Che i social mettano il mondo a portata di click è tutt’altro che falso, ma non per questo bisogna fare l’errore di attribuire loro la colpa della fine di un rapporto che sarebbe stato destinato a finire in ogni caso. I social potrebbero accelerarne il processo, ovviamente, fungendo da specchio della realtà circostante e di una vita che finisce per stare troppo stretta ma, al di là di ciò, è improbabile che siano i reali responsabili della fine di un rapporto. È molto facile che la rete finisca per diventare la scusante per la fine delle relazioni, nonostante non faccia altro che da tramite per nuove conoscenze che potrebbero nascere anche nella vita reale, seppur in tempi più dilatati.

È importante essere consapevoli dei limiti della realtà virtuale, ma anche degli enormi benefici che è in grado di portare all’interno di una coppia o di un rapporto d’amicizia a distanza. I social non devono essere altro che uno strumento che permetta di mantenere vivo il rapporto, di restare in contatto quando non si può fare altrimenti e di allargare il proprio cerchio di conoscenze, favorendo l’integrazione sociale e accorciando le distanze tra paesi e culture differenti. Per quanto le conseguenze negative siano sempre in agguato, spetta alla coppia evitarle o saperle gestire per far in modo che non compromettano la relazione con il partner.