POTENZA - Lo scorso anno, una rete di telescopi distribuiti in diverse zone della Terra ha raccolto un’enorme quantità di dati e circa duecento ricercatori, tra cui moltissimi italiani, li hanno analizzati producendo la prima immagine ricostruita di un buco nero, quello al centro della galassia Virgo A (Messier 87), a circa 55 milioni di anni luce dalla Terra con una massa di circa sette miliardi di volte la massa del nostro Sole. “La foto del secolo: un buco nero visto da vicino" sarà quindi l’argomento di cui parlerà l'astrofisica Sandra Savaglio, professore ordinario di Astronomia e astrofisica nell'Università della Calabria, nel corso di una conferenza che si svolgerà lunedì 3 febbraio a Potenza, nel teatro Stabile, dalle ore 16.30. Al termine della conferenza, è poi prevista la premiazione delle opere più significative della mostra "I colori della Scienza" organizzata nell'ambito del progetto "Art&Science across Italy" e condotta da Pierluigi Paolucci (coordinatore nazionale del progetto).
Savaglio ha lavorato molto all'estero prima di rientrare in Italia, in particolare negli Stati Uniti alla “Johns Hopkins University” di Baltimora. In quel periodo é apparsa sulla copertina della rivista “Time”, come simbolo dei molti scienziati europei che si trasferivano negli Stati Uniti. Impegnata contro la discriminazione delle donne nell'ambito delle scienze ha pubblicato anche un libro di divulgazione scientifica dal titolo “Tutto l’universo per chi ha poco spazio-tempo”, finalista del Premio Galileo. “Dopo Fabiola Gianotti – ha detto la Rettrice dell’Unibas, Aurelia Sole - avremo ospite Sandra Savaglio ancora un bellissimo esempio di donna e scienziata. Calabrese, nel 1990 ha lasciato l’Italia per fare ricerca all'estero, oggi insegna astronomia e astrofisica all’Università della Calabria da cui era partita per fare nuove esperienze in una rete internazionale di ricerca. La Savaglio, che ha inseguito il proprio sogno di diventare scienziata, nonostante gli impegni, si prodiga anche per incoraggiare le studentesse a seguire le proprie passioni superando tutti gli ostacoli per farsi strada in mondi maschili come quelli di alcune professioni scientifiche e nel campo delle discipline Stem”.
“Frutto, finora, di ardite simulazioni al computer, famosa è la raffigurazione di Gargantua che appare all'interno dello stupendo film Interstellar di Christopher Nolan – ha invece evidenziato il Prorettore al Public Engagement dell’Unibas, Nicola Cavallo - l'immagine di cui si parlerà, chiamata ‘foto del secolo’ rappresenta la prova diretta dell'esistenza dei buchi neri, previsti dalla teoria di relatività generale di Einstein all'inizio del Novecento”. La serata proseguirà con la premiazione delle opere artistiche più rappresentative della mostra “I Colori della Scienza”, organizzata dall’Università della Basilicata con l'Istituto nazionale di Fisica nucleare (Infn) e con il Cern di Ginevra nell'ambito nel progetto "Art&Science across Italy", e allestita per tutto il mese di gennaio nel museo Archeologico provinciale di Potenza: “Potremmo finalmente sapere da Pierluigi Paolucci, ricercatore dell'Infn e presidente della giuria – ha aggiunto Cavallo - i nomi dei ragazzi, tra i 400 studenti appartenenti a dieci istituti scolastici superiori della Basilicata che hanno partecipato, che meglio hanno saputo interpretare i concetti scientifici integrandoli all'interno di un'opera artistica”.
PROGRAMMA (Potenza, 3 febbraio 2020 - teatro Stabile, ore 16.30)
Saluti iniziali:
Aurelia Sole - Rettrice dell'Università degli Studi della Basilicata
Vito Bardi - Presidente della Giunta regionale della Basilicata
Mario Guarente - Sindaco della Città di Potenza
Claudia Datena - Direttrice dell'Ufficio Scolastico Regionale
Teresa Fiordelisi - Presidente BCC Basilicata
Pierluigi Paolucci - INFN, Coordinatore Art&Science across Italy
Introduzione alla conferenza:
Nicola Cavallo - Università degli Studi della Basilicata
Sandra Savaglio - Università degli Studi della Calabria: "La foto del secolo: un buco nero visto da vicino"
Al termine della Conferenza, seguirà la premiazione delle opere più significative della Mostra "I colori della Scienza", nell'ambito del Progetto "Art&Science across Italy"
Sandra Savaglio è un'astrofisica italiana, specializzata nello studio della storia cosmica dell'universo. Cresciuta a Marano Marchesato, comune del cosentino, dopo la laurea con lode in Fisica nel 1991 presso l'Università della Calabria, il dottorato, sempre nella medesima università, durante il quale ha trascorso brevi periodi di studio in Germania, Francia e Australia, Savaglio ha lavorato allo Space Telescope Science Institute e alla Johns Hopkins University di Baltimora dal 1998 al 2006. In quel periodo e' apparsa sulla copertina della rivista Time, come simbolo dei molti scienziati europei che si trasferivano negli Stati Uniti. Si è poi trasferita in Germania all'Istituto Max Planck di fisica extraterrestre, dove ha creato la base dati SQL per i Gamma-Ray Burst Host Studies (GHostS), il principale database sulle galassie emettenti lampi di raggi gamma. Savaglio è stata attiva nel progetto "Gemini Deep Deep Survey" che studiato la natura di galassie lontane (e quindi appartenenti ad un universo giovane). Nel 2014 è tornata in Calabria, dove attualmente è professore di astrofisica all'Università della Calabria. Nel 2018 ha pubblicato per Mondadori il suo primo libro di divulgazione scientifica dal titolo “Tutto l’universo per chi ha poco spazio-tempo”, finalista del Premio Galileo (Padova 2019). Oltre all'attività accademica, è impegnata nella promozione della scienza e delle donne nella scienza.