Coronavirus: isolato il virus, vittime salgono a 304

(ANSA)
PECHINO - "Abbiamo isolato il virus", ha detto il ministro della Salute Roberto Speranza durante una conferenza stampa allo Spallanzani. "Aver isolato il virus significa molte opportunità di poterlo studiare, capire e verificare meglio cosa si puo' fare per bloccare la diffusione. Sara' messo a disposizione di tutta la comunita' internazionale. Ora sara' piu' facile trattarlo".

"Ora i dati saranno a disposizione della comunita' internazionale. Si aprono spazi per nuovi test di diagnosi e vaccini. l'Italia diventa interlocutore di riferimento per questa ricerca", ha detto ancora il direttore scientifico dell'Istituto Spallanzani Giuspeppe Ippolito nel corso di una conferenza stampa.

Saranno tenuti in 'quarantena' fino al 10 febbraio i 20 membri della comitiva di cui la coppia cinese risultata positiva al Coronavirus faceva parte. E' quanto si apprende dalla direzione sanitaria dello Spallanzani. In particolare si tratta di 18 turisti cinesi, un tour operator anch'esso cinese e un autista italiano. I 20 della comitiva non sono sintomatici, e non sono stati sottoposti a test. Essendo però stati a contatto con la coppia, per loro è prevista la 'quarantena' fino al 10 febbraio. Qualora non si manifestassero i sintomi, potranno essere dimessi. In caso contrario rimarranno allo Spallanzani. In quarantena fino al 10 febbraio anche l'autista della macchina, di origine cinese, che i due coniugi avevano preso a noleggio: ha presentato i sintomi, e sebbene risultato negativo ai test verrà comunque tenuto sotto osservazione fino a quella data.

CONTAGI SALGONO A OLTRE 14MILA - Intanto il numero di contagi da coronavirus in Cina supera quota 14.300 a livello nazionale con 2.590 nuovi casi confermati: a renderlo noto la Commissione nazionale per la salute. Nel suo aggiornamento quotidiano, la commissione ha dichiarato che ci sono stati 45 nuovi decessi per il virus - tutti nella provincia di Hubei, la più colpita, portando il bilancio nazionale a 304.

PRIMO DECESSO FUORI CINA - Ieri un uomo di 44 anni è morto ieri nelle Filippine a causa del nuovo virus di Wuhan: a riferirlo l'Organizzazione mondiale della sanità (Oms), secondo cui si tratta del primo decesso fuori dalla Cina. L'uomo, un cittadino cinese residente a Wuhan, la città individuata come il focolaio dell' epidemia, aveva manifestato i sintomi del nuovo coronavirus durante un viaggio nelle Filippine.

"E' il primo decesso noto fuori dalla Cina", ha spiegato Rabindra Abeyasinghe, il rappresentante dell'Oms a Manila, ed è anche il primo da quando molti Paesi hanno deciso di chiudere le frontiere negli sforzi per limitare il contagio. Il numero di morti a causa dell'epidemia ha raggiunto, in base ai dati aggiornati a ieri, quota 304 in Cina, con contagi accertati saliti a 14.411.

Per il capitolo rimpatri si parte lunedì 3 febbraio, con 5 voli dell'Air China che arriveranno in Italia per riportare a casa i turisti cinesi rimasti bloccati dopo lo stop dei collegamenti. Ma gli aerei, almeno questa è l'idea di Borrelli, non dovrebbero arrivare vuoti: l'obiettivo è cominciare a far rientrare già con questi voli i primi italiani che vogliono lasciare la Cina. La gestione è in mano alla Farnesina e all'Enac, nominati soggetti attuatori.

Ma quanti sono i cinesi e gli italiani che devono rientrare nei rispettivi paesi? Dall'Italia, stando alle prime stime, dovrebbero partire poco più di 3mila cinesi mentre ancora non è chiaro quanti siano gli italiani. Lo conferma lo stesso Borrelli. "Non abbiamo ancora un numero definitivo, è un'indicazione sulla quale stanno lavorando il ministero degli Esteri e l'Enac e che ci deve arrivare dalla Farnesina, con la quale il filo è costante e continuo". L'unica cosa certa, conferma Borrelli, è che "fermo restando il concetto di massima precauzione, chiunque vuole rientrare deve essere messo in condizione di poterlo fare".