L'Arci Basilicata sulle nomine CRPO


Il TAR, nella Camera del Consiglio del 20 maggio, ci ha dato ragione, accogliendo il nostro ricorso contro le modalità di nomina delle componenti della Commissione Regionale Pari Opportunità, adottate dalla Regione Basilicata, da cui eravamo stati illegittimamente esclusi (lo era stata la nostra indicazione: Morena Rapolla). Il ruolo della CRPO è quello di tutelare e promuovere la parità di genere e la sua composizione è legata al rispetto di principi di proporzionalità e di rappresentanza democratica, che, per l’appunto, non erano stati rispettati, sebbene l’Avviso Pubblico e la legge regionale li prevedessero. Come stabilito dal TAR, le indicazioni promosse dagli altri enti del terzo settore, pur in presenza di una pluriennale esperienza nella promozione e nella difesa delle politiche di genere, quanto mai importanti, erano state valutate dal Presidente del Consiglio regionale o dal suo delegato, a cui compete la decisione sulle nomine, senza tener conto del requisito della rappresentatività di tutte le organizzazioni. Per questo motivo, e considerato che, nel nostro contesto regionale, necessitiamo effettivamente di ulteriori politiche a favore della parità di genere, che siano incisive, a tutti i livelli, dal lavoro alla vita domestica, fino alla rappresentanza politica, abbiamo voluto evitare che si potesse decidere “a tavolino” escludendo Arci Basilicata, da sempre impegnata in questa difficile battaglia, notoriamente e tradizionalmente piena di pregiudizi. E abbiamo voluto impedire anche che si potesse, direttamente o indirettamente, depotenziare la CRPO stessa. In questo senso, siamo soddisfatti perché il nostro ricorso può restituire un valore aggiunto al ruolo civile e politico di questa istituzione.

Paolo Pesacane, presidente regionale di Arci Basilicata