In base a quanto descritto anche dalla stampa locale i fatti di Lavello denotano una serie di forzature indicibili in cui gli uffici comunali si sarebbero prestati a predisporre atti tali da spianare la strada alla figlia del sindaco Altobello e andare a ricoprire il posto, con uno scorrimento di graduatoria, nell’Ufficio contenzioso del Comune. Non voglio esprimermi sulle qualità professionali di chi è andato a ricoprire un posto di lavoro in una pubblica amministrazione, ma quanto accaduto lascia sbalorditi per la protervia di certi amministratori locali. Nessun pudore, nessun tentativo di rendere la PA imparziale e trasparente, elementi alla base della nostra Carta costituzionale e che, a sproposito, alcuni politici tendono sempre a ripetere pappagallescamente rivolgendosi agli altri.
Spero che gli accertamenti che sono partiti da parte delle autorità competenti facciano chiarezza su quanto si è verificato nel Comune di Lavello. Il momento storico delicato impone atteggiamenti seri, sobri e rispettosi della legge. Gli enti locali non devono essere scambiati da parte di qualcuno come il salottino di casa propria.