Giornata Autismo, Giuliano: “Castelluccio Superiore in blu”


POTENZA - Il Garante dell’infanzia e dell’adolescenza è intervenuto all’incontro organizzato a Casteluccio Superiore sulla Giornata mondiale della consapevolezza sull’autismo

“Il Covid ha pesantemente peggiorato la situazione di solitudine vissuta dalle famiglie, soprattutto quelle che hanno al proprio interno un figlio disabile".

E' quanto ha sostenuto il garante regionale dell’infanzia e dell’adolescenza, Vincenzo Giuliano, che parlando dell'autismo ha denunciato “la mancanza dei dati” e sottolineato che “quelli a disposizione sono discordanti tra loro”. Ha, anche, risollecitato “una anagrafe della disabilità in Basilicata, al fine di monitorare costantemente il disagio e allocare più oculatamente le risorse".

“Inoltre - ha continuato Giuliano - è necessario iniziare a: prescrivere le terapie cognitivo comportamentale al posto dei trattamenti logopedici e psicomotori, erogati attualmente;  scardinare l’approccio sanitario-medicale dell’autismo, in quanto esso non è una malattia ma una condizione che dura tutta la vita: non si deve parlare di cura  ma di abilitazione; inserire un nuovo sistema di antropologia sociale, che deve sostituire il vecchio socio-sanitario, di natura prestazionale con  uno nuovo generativo,  capace di indicare e progettare una serie di azioni per raccordarle ai tanti pezzetti della quotidianità, della vita delle persone con autismo".

Giuliano ha concluso affermando che "Bisogna riempire il vuoto assistenziale di questi ragazzi, prima e dopo l'inserimento nella scuola. Il sostegno infatti, arriva dopo la diagnosi, da qui l’importanza di una diagnosi precoce e trattamento intensivo in tenera età.  Investire sulla fascia 0-6, per  agevolare l’emersione di problemi che porteranno poi ad una diagnosi che  generi  trattamento precoce e riduzione dell’handicap, per una aspettativa di vita autonoma da adulti”. 

Giuliano ha ringraziato il consigliere regionale Tommaso Coviello per aver presentato il disegno di legge regionale sull’Autismo, accogliendo le sollecitazioni del tavolo tecnico del Garante e di aver preso l’impegno anche per l’approvazione del disegno di Legge sul “Dopo di noi”, giacente in Consiglio regionale, sperando che si riesca a recuperare il grave ritardo accumulatosi su questi temi.

Sono intervenuti nel dibattito, il sindaco di Castelluccio Superiore, Giovanni Ruggiero, che ha evidenziato come il suo Comune è sensibile e concretamente vicino alle famiglie, impegnandosi a continuare nell’opera di sensibilizzazione  del territorio e della popolazione.

La vice sindaco, Gioia, che si è soffermata  sul segmento assistenziale 0/6 che “non dev’essere un parcheggio dei bambini, ma un luogo dove trovare esperti della crescita  perchè è di cruciale importanza nell’intero percorso scolastico”.

E' intervenuta la presidente dell’ “Associazione DimmiA”, Teresa Di Marco, che ha raccontato come è nata l’associazione, dopo aver ringraziato l’Amministrazione comunale per la bellissima panchina blu collocata in paese.

"DimmiA” è un’associazione di genitori di ragazzi con autismo, ha dichiarato, nata da famiglie che si sono conosciute a Roma in un centro che erogava un percorso intensivo Aba ai bambini. Il bisogno di creare opportunità sul proprio territorio ha determinato la nascita dell’associazione, che opera dal 2012 sul territorio dell’alto Tirreno.

Isabella Labanca, presidente dei pedagogisti lucani dell’Ainsped, si è soffermata sulla diagnosi precoce, dicendo che “è molto importante che gli insegnanti siano formati sull’autismo, al fine di dare informazioni cruciali in modo molto veloce ai genitori. Questi infatti spesso aspettano proprio un cenno dalla scuola, prima di avviare la richiesta di valutazione del proprio figlio. Allo stesso scopo, i pediatri devono incoraggiare subito i genitori a far valutare il proprio figlio: purtroppo attualmente ancora si vedono medici che fanno aspettare le famiglie in attesa di miglioramenti. Quest’attesa è molto dannosa per il bambino, in quanto agire precocemente permette di ridurre il gap tra la sua disabilità e i normali parametri”.