M5s: “Il PiTESAI incombe sulla Basilicata”

 

Mozione di Leggieri, Carlucci e Perrino per capire come ci si sta muovendo in questa fase di consultazione. “La Regione non si assopisca e proceda ad avviare strategie che portino la Basilicata ad abbandonare la sudditanza dal petrolio”

“Il PiTESAI non va in vacanza e nemmeno i funzionari del MiTE che già dal 15 luglio scorso, attraverso apposito avviso pubblico hanno informato tutti i soggetti interessati dell'avvio della fase di consultazione pubblica relativa al Piano per la Transizione Energetica Sostenibile delle Aree Idonee”. Ad affermarlo i consiglieri del M5s, Gianni Leggieri, Carmela Carlucci e Gianni Perrino, ricordando che “Il 13 febbraio 2019,  con l'entrata in vigore del decreto Semplificazioni, si prevedeva l'approvazione - entro 18 mesi - del Piano per la transizione energetica sostenibile delle aree idonee (PiTESAI), ‘strumento normativo che stabilirà il quadro di riferimento, con l'accordo di Regioni, Province ed enti locali, per la programmazione delle attività di prospezione, ricerca e coltivazione di idrocarburi’. Una moratoria di 18 mesi, quindi, per tutte le attività di prospezione, ricerca e coltivazione di petrolio e gas a terra e in mare”.

“Successivamente - aggiungono i tre consiglieri - un emendamento (con la prima firma del nostro portavoce lucano, Cillis) del Movimento 5 Stelle al decreto Milleproroghe, approvato dalle commissioni Affari costituzionali e Bilancio della Camera, spostava in avanti le lancette di sei mesi per quanto riguardava il blocco delle nuove trivellazioni in Italia e definiva un preciso stop alla pratica dell’air gun (tecnica utilizzata per l'esplorazione geofisica dei fondali marini) allungando di fatto anche l'adozione del Piano. Ora però il PiTESAI incombe nuovamente sulla Basilicata grazie all'avvio delle consultazioni pubbliche. Ricordiamo che le aree oggetto al PiTESAI comprendono circa il 45 per cento di tutto il territorio nazionale e che la Basilicata rientra quasi interamente nel Piano. La spada di Damocle e l'ambizione dei petrolieri questa volta potrebbero interessare anche l'intero territorio del Vulture - Alto Bradano, grazie ai permessi di ricerca Palazzo S.G. e La Bicocca. Per questo abbiamo presentato una mozione, già depositata in Consiglio regionale, per capire come si sta muovendo la Regione Basilicata in questa delicata fase di consultazione”.  

“In realtà e per onor di cronaca -  sottolineano i tre consiglieri - la Regione ha già inviato delle precise osservazioni nella fase preliminare della VAS (Valutazione Ambientale Strategica) relativa al PiTESAi definendo che ‘con le concessioni Val D'Agri e Gorgoglione la Basilicata contribuisce per circa il 10 per cento del fabbisogno petrolifero italiano e, pertanto, si ritiene che oltre alle suddette concessioni il resto del territorio lucano deve essere classificato come non idoneo’. A questa prima fase preliminare il MiTE ha successivamente prodotto un Rapporto ambientale che contiene tutte le osservazioni inviate dai soggetti interessati, avviando, appunto, dal 15 luglio, nuove consultazioni pubbliche. Per questo motivo chiediamo che la Regione produca nuove osservazioni (entro il 14 settembre: scadenza delle consultazioni pubbliche) più dettagliate e più convincenti in modo da scongiurare definitivamente l'ombra nefasta del petrolio dai nostri territori. Già numerose associazioni si stanno muovendo in tal senso, producendo documenti che andranno ad integrare il Rapporto ambientale predisposto dal MiTE”. 

“Il M5s Basilicata e le sue realtà territoriali – continuano Leggieri, Carlucci e Perrino - sono e saranno sempre il supporto per tutti i cittadini ‘responsabili’ pronti ad accogliere positivamente il cambiamento culturale legato alle estrazioni petrolifere in Basilicata; cambiamento che deve mirare ad una vera e propria transizione energetica non più associata a meri scopi propagandistici ma ad una netta e reale modifica delle politiche energetiche regionali. È notizia di queste ore, infatti che ‘Libera Basilicata’, l'associazione No Triv insieme all’ufficio pastorale ‘Sociale e Legalità’ della Diocesi di Melfi e quello per i problemi sociali e il lavoro dell’Arcidiocesi di Acerenza, nonché il circolo ‘Laudato Sii’ di Venosa stanno predisponendo, con il supporto dell'Amministrazione comunale di Venosa un documento di integrazione al Rapporto ambientale predisposto dal MiTE”. 

“Per queste ragioni - concludono i tre consiglieri - solleciteremo la Giunta regionale affinché non si assopisca e proceda seriamente ad avviare strategie che portino finalmente la Basilicata ad abbandonare la sudditanza dal petrolio, nonché a discutere in maniera costruttiva la nostra mozione, già nella prima seduta di Consiglio regionale utile”.