Legge pastorizia e transumanza, Quarto esprime soddisfazione

Per il consigliere di FdI “Con questa legge si realizza il giusto corollario per la valorizzazione delle pratiche  legate alla produzione di cibi di elevata qualità, da sempre espressione della  tradizione e  cultura alimentare lucana”

“Il Consiglio regionale ha approvato martedì 9 novembre un progetto di legge con il quale si riconosce la pastorizia e la transumanza come patrimonio regionale. Un attestato di estrema importanza che permette di considerare senza condizione alcuna, tali attività come un presidio permanente e insostituibile sull’intero territorio lucano”. Così il consigliere regionale Piergiorgio Quarto che aggiunge: “I titolari delle mansioni sopra considerate svolgono adesso in termini di legge una funzione lavorativa importante dal punto di vista strategico a tutela dell’ambiente regionale, dello stesso paesaggio e di tutte le colture agroalimentari regionali”.

“Con l’approvazione ad unanimità del Consiglio regionale del testo in questione – prosegue Quarto -, si aprono nuovi e importanti scenari per l’intero mondo agricolo.  L’ odierno patrimonio zootecnico  della Basilicata è caratterizzato da dimensioni non certo trascurabili, parliamo infatti della presenza di novantamila bovini, duecentomila ovini e oltre cinquantamila caprini, capi allevati in Basilicata in oltre cinquemila aziende. L’allevamento di bestiame praticato spesso in zone dal punto di vista territoriale estremamente svantaggiate costituisce un baluardo estremo contro il fenomeno dello spopolamento, oramai dominante da decenni in Basilicata. Pertanto anche alla luce di questa considerazione è apparso più che mai opportuno procedere ad un riconoscimento ufficiale dal punto di vista legislativo della pastorizia e della transumanza. La pastorizia infatti, rispecchia in pieno tutti i recenti criteri innovativi introdotti dall’Unione europea che si propongono come obiettivi cardine il risparmio dell’acqua, la tutela degli ecosistemi e delle biodiversità. Uguale rispetto merita poi la pratica della transumanza, ogni anno infatti migliaia di pastori si spostano per lunghi tragitti dalla  fascia appeninica alle zone marine, utilizzando come tragitto itinerante antichi tratturi, solida testimonianza della storia dell’intero mondo agricolo lucano. La Regione arriva a riconoscere al pastore, con il progetto di legge appena approvato  il ruolo di custode del territorio, assicura con la sua attività il benessere degli animali e il rispetto dell’ambiente. Si prevede inoltre l’istituzione di un apposito elenco nominativo di coloro che praticano la pastorizia collegato ad una  rete di aziende qualificate, georeferenziate”.

“Con la  legge in questione – conclude Quarto - si realizza il giusto corollario per la valorizzazione delle pratiche  legate alla produzione di cibi di elevata qualità, da sempre espressione della  tradizione e  cultura alimentare lucana”.