Polese: “Con nascita Renew Italia la politica torna al centro”

Il vicepresidente del Consiglio regionale di Italia Viva: “Non esistono solo gli estremi che in politica portano rancore e mediocrità. Noi abbiano deciso da tempo di stare dalla parte di chi davvero vuol costruire e non distruggere”.

“Non esiste solo il bianco e il nero e non esistono solo gli estremi che in politica portano rancore e mediocrità. Noi abbiano deciso da tempo di stare dalla parte di chi davvero vuol costruire e non distruggere”. Così il vicepresidente del Consiglio regionale della Basilicata, Mario Polese di Italia Viva che sabato ha partecipato a Roma alla nascita di Renew in Italia con i leader nazionali dei partiti che hanno aderito al gruppo europeo.

Polese spiega: “Serve una nuova linfa per innescare processi virtuosi che vadano oltre gli steccati tradizionali che negli ultimi 5 – 10 anni non sono più stati quel luogo della sicurezza e della tradizione, ma troppo spesso il velo in cui hanno trovato rifugio i nostalgici del passato e gli avversari del cambiamento. E l’Europa, dove già da anni esiste il gruppo di Renew vero e proprio embrione di quello che dobbiamo diventare in Italia, può diventare di nuova la culla di un nuovo rinascimento del pensiero riformista e liberale in grado di rispondere a chi invece soffia ancora sui sentimenti della chiusura e degli egoismi localistici”. E ancora aggiunge il vicepresidente del Consiglio regionale della Basilicata: “Al netto delle nostre scelte politiche è la società che cambia a ritmi vertiginosi. Costretta a correre anche dagli eventi. Nessuno 2 anni fa avrebbe pensato che dopo pochi mesi sarebbe stato costretto a vivere per mesi chiuso nella propria abitazione per sopravvivere a una pandemia. E penso alla conferenza sul clima di Glasgow: finalmente tutti coloro che facevano finta che tutto fosse sotto controllo e che non stesse accadendo nulla hanno dovuto ammettere che esiste un problema e anche enorme. Per questo bisogna saper interpretare al meglio la modernità e diventarne protagonisti veri”.


Per quanto riguarda la nascita di Renew in Italia, Polese sottolinea: “Sento di far parte di qualcosa che davvero vuol fare la storia puntando verso la giusta direzione e mettendo a sistema le forze politiche centriste, moderate, riformiste per disegnare un nuovo campo di gioco senza schemi e senza opportunismi. Quelli li lasciamo agli altri. A chi ancora si ostina a inseguire i vari populismi con tutte le declinazioni che negli anni si sono aggiunte. A quelli che ai processi e alla garanzia delle regole preferiscono le gogne mediatiche attraverso il giustizialismo più becero. A quelli che esiste sempre un filo rosso tra passato e futuro che li ossessiona e li ‘costringe’ più a odiare chi non la pensa come loro che a costruire una alternativa vera agli errori della storia”. E ancora aggiunge l'esponente lucano di Italia Viva: “Servono davvero azioni concrete. Come quella operata da Renzi che ha messo in gioco tutto, mentre c’era chi diceva che era un folle distruttore, per sostituire un pessimo presidente del Consiglio come Giuseppe Conte con il migliore e cioè Mario Draghi. Per fortuna il tempo sta dimostrando che solo una personalità dal prestigio internazionale di Draghi poteva condurre il Paese fuori da quelle sabbie mobili in cui eravamo caduti e rilanciarlo in un panorama europeo e mondiale dove gli altri partner internazionali guardano all’Italia con rispetto e attenzione. Ma ciò è accaduto perché qualcuno ci ha creduto e perché ha costruito le condizioni perché ciò avvenisse. E parte di quelle condizioni si ritrovano in Renew per mettere a sistema tutti quei germogli che in tutto il continente stanno sbocciando: lo abbiamo visto in Germania e prima ancora in Francia e per restare a noi anche in molti casi alle ultime amministrative. Vince un modello di società aperta, vince la speranza contro la paura, vince l’ottimismo ostinato dei progressisti con gente capace, per bene che dialoga e non urla. Che non insegue, o peggio ancora crea, fake news per accaparrarsi il consenso momentaneo. Perché oltre la demagogia e gli slogan, le fake news e i trolls dei social network poi c’è il governo, ed è lì che una classe dirigente si misura”.