M5s: Mozione Stellantis sia primo passo di percorso virtuoso


Leggieri, Carlucci e Perrino: “La discussione in Consiglio regionale della mozione presentata da M5s nelle scorse settimane, sia una autentica occasione per pianificare con oculatezza e strategia ogni azione volta a preservare i livelli occupazionali”.

“La discussione nel prossimo Consiglio regionale della mozione su Stellantis, presentata dal Movimento Cinque Stelle nelle scorse settimane, sia una autentica occasione per pianificare con oculatezza e strategia ogni azione volta a preservare i livelli occupazionali nell’area industriale di San Nicola di Melfi. Le preoccupazioni e le nubi nere che si addensano all’orizzonte rispetto alla piena operatività del sito industriale della multinazionale italo-francese devono essere affrontati con la massima concretezza e con il coinvolgimento di tutti i protagonisti istituzionali”. Lo affermano i consiglieri regionali del M5s, Gianni Leggieri, Carmela Carlucci e Gianni Perrino, precisando che: “Non a caso, sin dal primo momento, abbiamo chiesto un coinvolgimento della componente governativa. Il Mise, come indicato nella mozione che discuteremo nel Consiglio convocato a cavallo del ferragosto, ha il dovere di prendere in considerazione le istanze della Basilicata”.

“Fondamentale, nell’ottica di una coralità e di una responsabilizzazione condivisa, - sottolineano i tre consiglieri - sarà anche il coinvolgimento delle altre Regioni (a partire dalla Puglia e dalla Campania con l’aggiunta del Molise). Sarebbe un errore strategico relegare le questioni legate ad uno dei più grandi stabilimenti automobilistici d’Europa e del suo indotto al solo ambito territoriale, alla sola Basilicata. Ci sono in gioco decine di migliaia di posti di lavoro e le attività di centinaia di aziende. C’è in ballo l’economia di tutta la Basilicata”.

“La mozione su Stellantis - concludono Leggieri, Carlucci e Perrino - deve avere un seguito tale da tradursi in atti conseguenziali. I proclami agostani, rischiano di aggravare la situazione e, come è avvenuto in passato, di non risolvere affatto i problemi. Occorrono convinzione, senso del dovere e concretezza”.