“Shoah. Per non dimenticare”, iniziativa del Consiglio regionale



Il Presidente dell’Assemblea Cicala: “Per tener viva la memoria è necessario conoscere, studiare ed approfondire quanto accadde in passato”. All’evento ha portato la sua testimonianza Davìd Baumann, nipote di Alessandro, internato a Ruoti negli anni 40-45.

“Per tener viva la memoria è necessario conoscere, studiare ed approfondire quanto accadde nei terribili anni caratterizzati dall’Olocausto, per essere consapevoli di quanto la dignità umana possa essere calpestata nella sua essenza più profonda. E studiando la storia emerge che quello che è successo agli ebrei non fu una fatalità, ma un progetto studiato di cui i protagonisti erano ben consapevoli. Viviamo un momento geopolitico che non ci consente di stare tranquilli. I tanti conflitti che si moltiplicano a livello globale ci ricordano che è necessario lavorare affinché, nel nostro piccolo, come nei rapporti tra le nazioni, si faccia strada la volontà di dialogo e confronto, l’unica soluzione alle tante problematiche che oggi dividono il mondo”. Lo ha detto il Presidente del Consiglio regionale della Basilicata, Carmine Cicala rivolgendosi agli studenti presenti all’iniziativa “Shoah. Per non dimenticare”, promossa dal Consiglio regionale e organizzata dalla Struttura Informazione, Comunicazione ed Eventi. “Oggi – ha proseguito Cicala - siamo chiamati a lavorare per prevenire tutte quelle condizioni che possano in qualche modo riproporre situazioni di esclusione o emarginazione, peggio ancora, di distruzione deliberata del prossimo. Il novecento, purtroppo, ci ha insegnato che non è esistito il solo genocidio degli ebrei, ma altre tragedie che spesso vengono sottovalutate o non considerate. A voi ragazzi chiedo di tener sempre viva una luce sulle tante guerre che hanno caratterizzato o caratterizzano la contemporaneità, per evitare la trappola dell’oblio e della dimenticanza. Ricordo a ciascuno di noi che attualmente sono decine i conflitti nel mondo spesso dimenticati o non considerati. Non c’è una guerra più guerra delle altre, non c’è un eccidio più eccidio di un altro, non c’è una morte più morte di un’altra”. “Laddove la dignità dell’essere umano viene calpestata - ha concluso il Presidente del Consiglio regionale - è sempre l’umanità tutta a subirne irrimediabili conseguenze. L’augurio da parte mia a ciascuno di noi è di poter contribuire, nel nostro piccolo, a creare un futuro più degno dell’essere umano, nel quale gli orrori, ai quali la storia spesso ci ha posto innanzi nel corso dei secoli, possano mai più ripetersi”.

“Ho il dovere di raccontare ai ragazzi, ai futuri adulti che ringrazio per la loro numerosa presenza qui in questa sala, la storia della mia famiglia perché la memoria non è solo un diritto, ma un dovere che riguarda tutti. Vorrei spiegarvi perché vi parlerò di Shoah che vuol dire distruzione, distruzione di un popolo, quello ebraico, per mano di un folle disegno ideato da una mente disumana. Un popolo che da sempre ha fatto parte di varie nazioni. Basti ricordare che a Roma sono duemila e duecento anni che esiste la comunità ebraica e ognuno di loro si è adattato nella comunità di appartenenza e ha combattuto per quella nazione. Vorrei stare qui a parlare di futuro ma un futuro corretto non potrebbe esistere se non si conosce la propria storia ed io tento di raccontare due tra sei milioni di piccole storie che hanno fatto la storia con la S maiuscola”. Lo ha detto Alan Davìd Baumann, scrittore e giornalista e nipote dell’ebreo Alessandro Baumann internato a Ruoti negli anni 40-45. Dal palco del Cine Teatro Don Bosco di Potenza, attraverso la proiezione di fotografie e documenti storici riguardanti il nonno Alessandro, il padre Alberto Baumann e la madre Eva Fisher, pittrice jugoslava figlia del rabbino capo Leopoldo deportato dai nazisti, il giornalista romano ha emozionato la platea aprendo il cassetto dei suoi ricordi e conducendola in un vero e proprio viaggio nella memoria”.

All’iniziativa hanno portato il saluto la presidente della Crpo, Margherita Perretti, il presidente della Provincia di Potenza, Christian Giordano, l’assessore all’Istruzione del Comune di Potenza, Alessandra Sagarese, il sindaco di Ruoti, Carmine Gentilesca, la referente regionale per la Legalità, dell’ufficio Scolastico regionale per la Basilicata, Barbara Coviello, il dirigente generale del Consiglio regionale della Basilicata, Domenico Tripaldi. Il dovere della memoria – è stato evidenziato in maniera corale – deve essere esercitato da tutti e la scuola insieme alle istituzioni ha il compito di formare le coscienze delle nuove generazioni affinché, come ha sottolineato la senatrice a vita Liliana Segre, non si corra il rischio dell’oblio. Ed è proprio questo lo scopo della giornata dedicata alla Shoah, fortemente voluta dal Consiglio regionale della Basilicata e rivolta alle scuole della regione. Erano presenti con una loro rappresentanza gli Istituti comprensivi di Picerno, Venosa, “Spaventa Filippi” di Avigliano, “Domenico Savio”, “Torraca – Bonaventura” e “Leopardi” di Potenza, “M. Carlucci” di Ruoti, l’Omnicomprensivo di Marsicovetere, l’Istituto “Gasparrini” di Melfi, il Liceo Musicale e Coreutico “W. Gropius” di Potenza. Gli studenti di quest’ultimo Istituto, guidati dal Maestro Antonio Pace, hanno eseguito in apertura un canto tradizionale ebraico “Hava Nagila” (in italiano “Rallegriamoci”). Successivamente i giovani musicisti hanno continuato ad emozionare la platea con un brano di straordinaria intensità, composto nel campo di Buchenwald da Kropinski dal titolo “Bez Titulo”. Al termine dei lavori la classe III MC di Coreutica ha messo in scena una coreografia di danza contemporanea “Tomorrow” sul brano “Divenire” di L. Einaudi.