Acque del Sud, Lacorazza: “La minaccia è il silenzio”

 

“Da luglio 2024, quando tre interrogazioni sono state depositate, il presidente Bardi è stato chiamato a riferire sulle intenzioni che attengono alla scelta di partecipare all’asta pubblica del 30% delle quote di Acque del Sud spa. La questione è stata sollevata più volte, anche in Consiglio regionale”. È quanto dichiara il capogruppo in Consiglio regionale del Partito democratico, Piero Lacorazza.

“Anche l’attualità di queste ore rispetto alla fornitura di acqua – prosegue Lacorazza- rende evidenti due questioni. La prima, abbastanza semplice, che chiarisce chi ha la responsabilità della fornitura e del socio, lo Stato centrale, responsabile di disagi che dovrebbero essere compensati da ristori almeno agli operatori, come su nostra sollecitazione ha proposto l’on. Enzo Amendola e sulla quale il governo nazionale si è impegnato a valutarne la erogazione. La seconda questione è legata al fatto che Acque del Sud, con il Presidente De Collanz, minaccia un potenziale ‘partecipante’ all’asta pubblica del 30%: Acquedotto lucano".

“In questo caso – aggiunge l’esponente del Pd - non vi è solo la necessità di una reazione del Governo regionale ma anche un ‘potenziale’ conflitto, un rischio ‘turbativa’ rispetto a procedure che segneranno il futuro delle risorse idrica nel Sud e in Basilicata”.

“C’è forse quindi un tema – conclude il Consigliere regionale - che attiene a compiti e funzioni di Autorità che andrebbe meglio messo a fuoco. Ma c’è anche il fatto che Acquedotto Lucano per compiere scelte deve riunire l’assemblea dei soci; e forse questa richiesta potrebbe essere avanzata dai Sindaci se la Regione continuerà nel suo silenzio: distratto o complice?”



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