MATERA – Urne aperte oggi e lunedì in tutta Italia per i cinque referendum su lavoro e cittadinanza. Si vota su temi di grande rilievo sociale e giuridico, ma l’affluenza resta l’incognita principale: il raggiungimento del quorum del 50%+1 degli aventi diritto appare, al momento, un obiettivo difficile da centrare.
A poche ore dall’apertura dei seggi, l’attenzione si è concentrata anche sul fronte politico, con forti polemiche per l’ultimo appello al voto lanciato dai leader di PD, M5S e Alleanza Verdi e Sinistra dal palco di una manifestazione a Roma. Il centrodestra ha denunciato una violazione del silenzio elettorale, accusando gli esponenti dell’opposizione di strumentalizzare la tornata referendaria.
Il Governo e i partiti di maggioranza, da parte loro, continuano a sostenere la linea dell’astensione. La premier Giorgia Meloni ha dichiarato che si recherà alle urne, ma non ritirerà le schede, scelta interpretata come una forma di rispetto per il voto senza contribuire al raggiungimento del quorum. Più netto il ministro della Giustizia Carlo Nordio, che ha annunciato: «Non andrò a votare. È un diritto costituzionale anche non partecipare».
Oltre ai referendum, l'appuntamento elettorale coinvolge anche 13 Comuni al ballottaggio per l’elezione dei sindaci. I riflettori sono puntati in particolare su Taranto e Matera, dove la sfida appare apertissima e di grande rilevanza politica e territoriale.
Con l'affluenza ancora tutta da verificare, il fine settimana elettorale si preannuncia denso di tensioni e incognite, in un contesto segnato da una partecipazione popolare sempre più discontinua e dalla crescente difficoltà dei partiti nel mobilitare l’elettorato.
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