"In vista della Conferenza dei Sindaci della provincia di Matera, chiamata a discutere dell’atto aziendale dell’ASM – dichiara il consigliere regionale del gruppo del Partito Democratico e presidente della Seconda Commissione consiliare, Roberto Cifarelli – ho ritenuto opportuno inviare a tutti i sindaci copia dell’interrogazione consiliare che ho depositato nei giorni scorsi. È importante che gli amministratori locali possano disporre di tutte le informazioni utili per affrontare un tema così delicato e strategico per il futuro della sanità materana e lucana."
Cifarelli sottolinea che “l’atto aziendale è stato approvato proprio mentre l’assessore regionale alla sanità annunciava l’imminente predisposizione del nuovo Piano Sanitario Regionale (PSR): "Un atto monco, in più punti incoerente con le indicazioni del DM 70/2015 e del DM 77/2022, soprattutto nella declinazione della sanità territoriale. Sarebbe quindi opportuno sospenderne l’efficacia fino alla definizione del nuovo PSR, così da consentire una elaborazione integrata e coerente con le reali esigenze dei territori."
"L’offerta sanitaria in provincia di Matera oggi si articola tra l’Ospedale di Matera, l’Ospedale di Policoro e i presidi territoriali di Tinchi, Stigliano e Tricarico, che erogano prevalentemente prestazioni ambulatoriali specialistiche, dialisi, hospice, lungodegenza e riabilitazione. In molti casi – prosegue Cifarelli – si assiste ad un uso improprio degli ospedali, dove vengono erogate prestazioni tipicamente territoriali in modo surrettizio. Interpretando correttamente lo spirito dei DM 70 e 77, va ridefinita l’allocazione delle attività, partendo dall’idea di un ospedale unico articolato su due poli, oppure di due presidi distinti con funzioni differenziate e in linea con la normativa nazionale."
Il consigliere evidenzia come “la sanità lucana non possa permettersi duplicazioni di strutture o centri di costo impropri: Non è ammissibile una programmazione che replichi strutture non sostenibili e non in linea con la pianificazione nazionale e regionale. Serve una visione sistemica e lungimirante, che tenga conto di bisogni reali, epidemiologia, prevalenza delle patologie, orografia e caratteristiche sociali ed anagrafiche. La medicina di prossimità, prevista dal DM 77, non è un esercizio teorico, ma un elemento essenziale per garantire equità di accesso e sostenibilità."
"Per questo – conclude Cifarelli – mi auguro che la Conferenza dei Sindaci affronti il tema con responsabilità e spirito propositivo, contribuendo alla definizione di una sanità provinciale e regionale più efficiente, sostenibile e vicina ai cittadini. Sospendere l’efficacia dell’atto aziendale e legarlo al nuovo PSR significa dare un senso compiuto alla programmazione sanitaria lucana e porre le basi per un sistema davvero integrato e capace di rispondere alle esigenze della comunità."
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