Disagio giovanile, Mignoli: occorre un impegno condiviso


''Oggi si celebra la giornata mondiale dei diritti dell'infanzia e dell'adolescenza. In qualità di Garante regionale, insieme a diversi ordini professionali e grazie al prezioso aiuto dell'Unione Cronisti di Basilicata ho messo in campo un momento di riflessione sul tema del disagio giovanile, tema attualissimo, declinato rispetto a quella che è anche la criminalità minorile, dove i minori sono sia autori che vittime di reato”.  Così la Garante regionale per l’Infanzia e l’Adolescenza, Rossana Mignoli, nel parlare del convegno da lei promosso su “Giovani, disagio e criminalità: raccontare, prevenire, intervenire”. Una iniziativa organizzata insieme all’Unione Cronisti lucani, con il patrocinio degli ordini degli Psicologi e dei Giornalisti della Basilicata e degli Avvocati di Potenza, tenutosi questa mattina, presso la Sala Inguscio della Regione Basilicata.

“Questa occasione di confronto che coinvolge diversi ordini professionali, nonché la procuratrice minorile, la dottoressa Piccinini e importanti istituzioni - ha affermato Mignoli - nasce con l’obiettivo di realizzare una fotografia chiara del fenomeno e di offrirla agli stessi professionisti, alla comunità e agli organi politici, affinché possano intervenire in modo efficace su un problema che ormai attanaglia anche la nostra regione”. “La giornata di lavoro - ha concluso la Garante - sarà dedicata ad un’analisi approfondita e multidisciplinare destinata a tradursi in una pubblicazione ufficiale, capace di consegnare un quadro chiaro, documentato e condiviso sulla condizione giovanile in Basilicata”.

Mignoli ha, inoltre, richiamato l’attenzione sui dati emersi negli ultimi anni, che mostrano un aumento dei comportamenti a rischio tra i più giovani e una crescita di episodi di violenza, bullismo, dipendenze e coinvolgimento in gruppi criminali. “La cronaca ci restituisce quotidianamente un quadro complesso - ha evidenziato - in cui i minori appaiono sempre più esposti a fragilità sociali, relazionali ed educative. Questi fenomeni non possono essere letti come eventi isolati, ma come segnali di un disagio diffuso che richiede risposte coordinate, interventi tempestivi e un impegno condiviso tra istituzioni, scuola, famiglie e professionisti”.

Portando i saluti del Presidente del Consiglio regionale della Basilicata, Marcello Pittella, assente per impegni istituzionali precedenti, il Direttore generale ha sottolineato come l’Assemblea abbia scelto di rafforzare il sistema delle garanzie individuando altre figure, così da affrontare in modo più completo le diverse forme di disagio sociale. Dopo l’iniziativa sul tema del femminicidio tenutasi tre settimane fa, il confronto odierno si concentra sul disagio giovanile e sulla criminalità minorile, temi che assumono particolare rilevanza proprio nella giornata dedicata ai diritti dell’infanzia. Il Direttore ha ricordato come le difficoltà dei giovani abbiano radici molteplici e che la prevenzione passa attraverso luoghi di aggregazione che offrano esperienze sociali, culturali e artistiche, ma anche attraverso reti stabili di collaborazione e protocolli condivisi, strumenti indispensabili per mettere a sistema tutte le realtà coinvolte e sostenere davvero i nostri ragazzi”.

“Il disagio giovanile è sempre esistito, ma oggi assume forme più gravi e complesse. Negli anni ’70, durante la scuola media - ha raccontato- ebbi un compagno che iniziò a manifestare atteggiamenti prepotenti, seguiti da comportamenti violenti anche fuori dall’ambiente scolastico. Erano segnali chiari, che avrebbero richiesto attenzione e un intervento tempestivo da parte di chi, nella scuola, aveva il compito di accompagnare e sostenere gli studenti in difficoltà. Purtroppo questo non avvenne, e quel ragazzo finì per intraprendere un percorso che lo portò a diventare un esponente della criminalità. Questo episodio, che porto ancora con me, testimonia quanto sia decisivo non ignorare i segnali precoci di disagio e quanto la responsabilità educativa della scuola, della comunità e delle istituzioni possa realmente cambiare il destino di un giovane”.


Posta un commento

0 Commenti