“La presenza dei grandi player energetici in Basilicata da oltre trent’anni impone una riflessione seria e strutturale sul loro ruolo nello sviluppo regionale. Non parliamo solo di imprese estrattive: sono realtà che operano stabilmente sul nostro territorio, ne utilizzano le risorse, interagiscono con le comunità e devono quindi essere parte attiva, in modo trasparente e vincolante, delle politiche di sviluppo, delle compensazioni ambientali e dei programmi di responsabilità territoriale”. Lo dichiara il consigliere regionale del Pd, Roberto Cifarelli.
Cifarelli ricorda come “gli accordi sottoscritti nel 2019 e nel 2021 con le compagnie energetiche furono rivendicati dall’allora assessore Gianni Rosa e dal presidente Bardi come un passo in avanti nella definizione di impegni chiari, quantificabili e orientati alla crescita della Basilicata. Una scelta politica – continua – che rispondeva a un principio fondamentale: chi opera in Basilicata deve contribuire alla qualità della vita delle comunità che, da decenni, sopportano l’impatto delle attività estrattive”.
“In questo solco – aggiunge – si è mossa con coerenza anche l’attuale assessore all’Ambiente Mongiello, riaffermando il ruolo dei player energetici non solo come soggetti economici, ma come attori sociali chiamati a garantire contributi certi allo sviluppo regionale. Proprio per questo gli impegni assunti nelle convenzioni non possono essere trattati con superficialità: vanno rispettati integralmente. Semmai è evidente il limite degli accordi che non prevedono sanzioni in caso di inadempienze, un aspetto sul quale la Regione non può chiudere gli occhi”.
Cifarelli esprime poi “forte preoccupazione per l’impostazione che la Giunta sembrerebbe voler adottare: “Chiedere di incassare direttamente le somme che le compagnie dovrebbero invece investire nella creazione di lavoro nei settori ‘no oil’ significa ribaltare completamente la filosofia degli accordi costruiti negli anni. Non siamo davanti a una semplice innovazione strategica, ma a un ritorno al passato che indebolisce la posizione della Regione nei confronti dei grandi operatori e riduce la capacità di indirizzare investimenti realmente compensativi”.
“Riportare tutto in capo alla Regione, senza una visione chiara e senza una cornice negoziale forte – osserva ancora – equivale a rinunciare alla possibilità di chiedere ai player energetici interventi strutturati, progetti, investimenti e azioni che compensino davvero l’impatto delle attività estrattive. La Basilicata deve continuare a dialogare con autorevolezza con questi soggetti, mantenendo e rafforzando la capacità di pretendere impegni sociali, ambientali e territoriali coerenti con il peso sostenuto dalle nostre comunità”.
“La Basilicata – conclude Cifarelli – non può permettersi improvvisazioni né passi indietro. Serve una linea chiara, solida e responsabile, capace di tutelare gli interessi dei cittadini e di orientare lo sviluppo regionale, senza inseguire convenienze di breve periodo”.

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