Crisi: Papa Ratzinger richiama al senso di responsabilità

ROMA. Un Natale di crisi mondiale sul quale, pero', non deve mai spegnersi la luce della speranza e della responsabilita'. La sesta festivita' da quando Joseph Ratzinger e' salito al Soglio di Pietro non puo' certo prescindere dal difficile momento che il mondo intero sta attraversando, scosso da crisi internazionali irrisolte.

Se le luci ancora sembrano sfavillare sulle metropoli e i cenoni natalizi conoscono poche flessioni, si e' incaricato nuovamente Benedetto XVI di richiamare tutti ad una visione piu' alta del periodo di Natale accompagnata, quest'anno, anche da un approfondimento sulle cause della crisi etica, prim'ancora che morale.

E' stato l'incontro con i fedeli nell'ultima udienza generale in Vaticano prima del Natale a costituire l'occasione per una breve catechesi sul Natale.

''Il saluto che corre in questi giorni sulle labbra di tutti e' 'Buon Natale', - ha ricordato - facciamo in modo che anche nella societa' attuale lo scambio degli auguri non perda il suo profondo valore religioso e la festa non venga assorbita da aspetti esteriori che toccano le corde del cuore''. Papa Ratzinger non si e' nascosto che anche ''i segni esterni sono belli e importanti'' ma questi, ha subito aggiunto, ''non ci distolgano ma piuttosto ci aiutino a vivere il Natale nel suo senso piu' vero, quello sacro e cristiano in modo che anche la nostra gioia non sia superficiale ma profonda''.

Da qui l'augurio ''di celebrare un Natale veramente cristiano in modo che anche gli scambi d'auguri siano espressione della gioia di sapere che Dio ci e' vicino e vuole percorrere con noi il cammino della vita''.

Uno sguardo, quello del papa, come sempre incentrato sull'aspetto spirituale del Natale che quest'anno non ha mancato, pero', di rivolgersi anche sulle questioni legate alla vita delle societa', soprattutto quella dell'Europa che, secondo il pontefice, oggi ''si trova in una crisi economica e finanziaria che si fonda sulla crisi etica che minaccia il Vecchio Continente''. Nella Sala Clementina del Palazzo Apostolico Vaticano, durante l'udienza con i membri della Curia Romana e del Governatorato per gli auguri natalizi, Joseph Ratzinger ha voluto sottolineare che ''anche se valori come la solidarieta', l'impegno per gli altri, la responsabilita' per i poveri e i sofferenti sono in gran parte indiscussi, manca spesso la forza motivante, capace di indurre il singolo e i grandi gruppi sociali a rinunce e sacrifici. La conoscenza e la volonta' non vanno necessariamente di pari passo. La volonta' che difende l'interesse personale oscura la conoscenza e la conoscenza indebolita non e' in grado di rinfrancare la volonta'''.

Una analisi che ha fatto scaturire domande di senso, definite dal papa ''molto fondamentali: dove e' la luce che possa illuminare la nostra conoscenza non soltanto di idee generali, ma di imperativi concreti? - si e' chiesto - Dove e' la forza che solleva in alto la nostra volonta'? Sono domande alle quali il nostro annuncio del Vangelo, la nuova evangelizzazione, deve rispondere, affinche' il messaggio diventi avvenimento, l'annuncio diventi vita''. Domande che il silenzio del Mistero della Nativita' potra' aiutare ad affrontare.