L'altola di Silvio al Professore: siamo noi gli arbitri, altrimenti al voto

di Redazione. Oggi la manovra Monti vedrà finalmente luce. Il governo ha infatti deciso ieri di porre la fiducia nella discussione in corso al Senato, come aveva gia' fatto alla Camera.

I senatori della Lega hanno usato dei fischietti per impedire al ministro Giarda, che aveva annunciato la fiducia, di prendere la parola e hanno disteso uno striscione dov'era scritto ''Governo ladro''. Immediata la reazione di Renato Schifani, presidente del Senato, che prima di sospendere la seduta ha stigmatizzato il comportamento degli esponenti della Lega: ''Vergognatevi, questo e' uno scempio del Parlamento. Questo non e' uno stadio, siamo veramente caduti in basso. Vergogna''.

A creare tensione nei rapporti con il governo ci pensano anche alcune dichiarazioni di Silvio Berlusconi che arrivano in serata.

L'appuntamento di ieri a colazione con il premier Mario Monti per fare il punto sull'attivita' di governo aveva l' obiettivo di rafforzare un rapporto di collaborazione.

L'incontro sembrava aver sgomberato il campo dalle incomprensioni. ''Colloquio cordiale, abbiamo confermato la fiducia al governo'', aveva infatti dichiarato l'ex premier aggiungendo sull'eventuale abolizione dell'articolo 18 dello Statuto dei lavoratori: ''Non ne abbiamo parlato ma uno dei provvedimenti che sarebbe utile assumere per rilanciare l'economia e' il tema del lavoro''.

In serata, nel corso della cena natalizia con i senatori del Pdl, Berlusconi ha pero' cambiato radicalmente tono: ''Siamo gli arbitri di tutto, vogliamo essere consultati prima di ogni decisione''. L'ex premier ha posto poi delle condizioni per continuare a sostenere l'esecutivo: ''Noi come Pdl dobbiamo essere consultati, ci deve essere una consultazione preventiva prima dei provvedimenti altrimenti non ci staremo.

Questa volta con la manovra e' andata cosi' e per questioni di urgenza l'abbiamo approvata ma a Monti ho detto che e' la prima e l'ultima volta''.

Berlusconi e' tornato inoltre a parlare di fine anticipata della legislatura: ''Se il governo continua con questa imposizione fiscale e se la posizione della sinistra e dei sindacati continuano sulla linea della rigidita', le elezioni restano possibili. Nessuno puo' dire quanto potra' durare questo governo''.

Nel pomeriggio anche Pier Luigi Bersani aveva incontrato Mario Monti a Palazzo Chigi. Il segretario del Pd ha difeso l'articolo 18 dello Statuto dei lavoratori: ''Il problema e' entrare nel mondo del lavoro, non uscirne. Il governo lo capira'''.

Bersani ha inoltre confermato la lealta' del Pd piu' volte manifestata nei confronti del governo nelle prime settimane del suo operato, auspicando tuttavia che dopo la manovra finalizzata ad affrontare l' emergenza della crisi economica si approvino misure volte a favorire la crescita.