Crisi: la mobilità sociale e 'i nuovi poveri vergognosi'

di Concetta Padula. L'attuale viscosità del momento politico e socio-economico europeo crea forti disuguaglianze nelle chanche di mobilità tra persone provenienti da classi non omogenee. Tanto che, negli ultimi anni, nei paesi occidentali, a causa della grave recessione economica si è veificata una forte mobilità sociale intergenerazionale di tipo discendente.

I bruschi aumenti di mobilità che spostano le persone verso una classe sociale inferiore provocano situazioni di anomia che conducono al suicidio. Finchè l'individuo declassato non raggiungerà un nuovo equilibrio socio-psicologico risulterà sempre vulnerabile, in balia degli attacchi sia emotivi e sia esterni.

Il cambiamento del sistema valoriale dovuto ad una società multietnica che tende alla globalizzazione fà in modo che la famiglia nucleare ceda il passo ad una famiglia di tipo allargato. In essa, lo sgretolarsi dell'unione matrimoniale porta a nuovi sviluppi affettivi che mettono in campo nuovi assetti relazionali e nuovi rapporti economici.

La mobilità sociale discendente tra coniugi separati, sobbarca agli individui un eccessivo investimento di forze psico-fisiche dettate sia da combattività, sia da frustrazioni e sia dalla mancanza di radicamento sociale. L'ex- capofamiglia risente maggiormente gli influssi della crisi visto che sono uomini separati, divisi a metà, e che "con le loro facultà siano vissuti per il passato sempre bene et onoratamente" come nobili, borghesi e ricchi mercanti. Erano circondati dal proprio nucleo familiare ma ora si ritrovano soli e caduti in povertà per cause non dolose.

Sono i "nuovi poveri vergognosi" che si aggirano per le caritas per ricevere vestiti dismessi e un piatto caldo, ma senza mendicare e senza perdere l'onore in cattive azioni.