di Concetta Padula - A Castelsaraceno, il rito arboreo della 'Ndenna si ripete ogni anno durante le prime tre domeniche di Giugno. La prima domenica si procede al taglio di un faggio alto più di 20 metri e pesante circa 15 tonnellate. L'albero viene scelto sul Monte Alpi, luogo incontaminato e noto per la maestosità dei suoi faggi. La pianta è tagliata con la motosega e, contemporaneamente si scelgono le proffiche (piccoli faggi alti circa 10 metri)che serviranno ad innalzare la 'Ndenna. Durante il primo pomeriggio, prima in paese, fanno l'ingresso le proffiche. Esse preparano la strada al "grande faggio". Intanto in piazzetta la gente ne aspetta l'arrivo trionfale con canti e suoni tradizionali. La seconda domenica si procede al taglio della Cunocchia. Essa è un pino alto fino a 10 metri e viene abbattuta a colpi di scure. Gli anziani insegnano ai giovani, con aria solenne, questo rito. Si scende verso il paese in corteo. Durante il tragitto si fanno alcune soste durante le quali le donne offrono agli uomini ,che portano in spalla il pino, dei biscotti e del buon vino in onore di Sant'Antonio di Padova. L'ultima domenica si effettua l'unione della 'Ndenna con la Conucchia.
All'alba, simboleggiando 'intimità dell'atto sessuale, il faggio viene bullonato al pino. Alle chiome dei due alberi si inchiodano le tacche, dei cartellini di legno con sopra incise le offerte votive al Santo(denaro, agnelli e prosciutti). I due alberi vengono issati a forza di braccia in una buca scavata al centro della piazza. Le proffiche fungono da perno fino a quando non viene ultimata l'operazione. L'ultima tappa consiste nella "scalata della 'Ndenna" compiuta a mani nude da giovani coraggiosi. Vince chi arriva prima in cima. Il vincitore avrà l'onore di abbattere i due alberi , dopo una decina di giorni, quando le chiome saranno ormai spoglie. Questo rito ha una chiara connotazione"erotica" perchè la Ndenna, l'elemento maschile, viene accolto in forma tionfale come un uomo che procede al suo rientro a casa. La Conucchia invece, la parte femminile, è accolta con un clima più festaiolo, quasi a simboleggiare il fare civettuolo della donna.
Il perpetuarsi della vita, il richiamo alla fertilità, questo è il signficato di un viaggio lungo più di mille anni. Anziani, giovani , uomini e donne vogliono propiziarsi così un buon raccolto.
Questi riti arborei sono persenti in altri paesi lucani: Garaguso, Accettura, Castelezzano, Pietrapertosa e Gorgoglione.