di Concetta Padula - Dal 1 Luglio, la Basilicata sarà la prima e, per il momento, l'unica regione italiana ad eliminare il ticket sulle visite specialistiche.
Il Ministro dell'Economia ha concesso alla regione la facoltà di azzerare questa spesa aggiuntiva che di fatto grava come un macigno sulle tasche dei contribuenti meno abbienti.
La regione ha accolto il grido di protesta dei sindacati scesi in piazza già nel 2011 per manifestare contro l'introduzione del ticket aggiuntivo, varato dal governo Berlusconi. In una nota alla stampa, i segretari generali dei sindacati lucani: Genovesi(CGIL), Falotico (CISL)e Vaccaro (UIL) hanno dichiarato che occorreva modificare:" un sistema sbagliato e ingiusto che negava il diritto alla salute a decine di migliaia di lavoratori poveri, disoccupati, pensionati."
L'accordo trilaterale(Ministero, Regione ,sindacati) ha concesso esenzioni per particolari categorie di pazienti: affetti da malattie gravi e croniche, invalidi di guerra e lavoro, ciechi e sordomuti, vittime di terrorismo e criminalità organizzata, lavoratori incidentati e donne in gravidanza (esentate).
Per garantire efficienza e professionalità nelle USL è stata introdotta una forma di contribuzione progressiva,su base reddituale. Il nucleo familiare con un reddito inferiore a 8263,31,che può arrivare a 11362,05 euro in presenza del coniuge e con l'aggiunta di 516 euro per figlio a carico, deve versare 1 euro. Chi supera la soglia delli 11362,05 euro raddoppia il suo contributo,2 euro. Il Dottor Genovesi dichiara che il diritto alla salute non vuol dire solo ticket, ma anche lista di attesa e investimenti sul personale, perchè si è imboccati la strada giusta ma , occorre ancora tanto lavoro.
Infine, i sindacati lucani si augurano che questo sia solo l'inizio di una riforma più grande che riguardi non solo l'USL regionale ma anche tutte le altre, sparse sul territorio nazionale.