LUCI DI STORIA LUCANA / Sassi di Matera, patrimonio dall’alba dell’umanità

di Roberto Berloco - Aver visto quasi l’alba dell’umanità non è cosa di tutti i giorni per una città.
Una storia con radici millenarie ha naturalmente diritto ad una postazione di prestigio fra le declinazioni della memoria umana.

Se non è un caso che i Sassi siano considerati a pieno titolo “patrimonio culturale” dell’umanità, è d’altra parte vero che si tratta di un riconoscimento quindi doveroso, appienato dall’evidenza di un percorso con una partenza dimostrata nella preistoria, che qui ha fatto proseliti destinati ad un futuro che oggi è un presente ricco di fascino senza paragoni.

Passo dopo passo, tra questi monumenti di pietà alla vita che sono le abitazioni ricavate nelle grotte del Sasso Caveoso od erette in tufo nel Sasso Barisano, l’umana specie è cresciuta, proliferando generosamente nella grazia di una natura tutto sommato mai ostile.

Il segno di un destino unico al mondo ha scritto tra le pareti del tempo, con pazienza sovrannaturale, come se ci fosse stato un magico canovaccio sotto lo sguardo di un demiurgo, che sapeva dove e come muovere la propria mano creatrice, mentre mai ha smesso di muoverla.

E’ nato, così, quello spettacolo d’amore alla vita che sono i Sassi, mèta prediletta degli sguardi di chi non vuole dimenticare il tempo mai morto di una patria materna, oggi ambìto sentiero di visitatori provenienti da ogni landa del pianeta.

Qui, sin dall’età della Pietra, i primi esseri umani si mossero e vissero, in sintonia ad un ambiente che permise loro una decente sopravvivenza, privilegiando gli incavi naturali della Gravina, il torrente che costeggia la città antica.

Tra quegli anfratti abitarono e si moltiplicarono i progenitori di una stirpe che ha lasciato una impronta indelebile nella storia del mondo.
Con le sue case ricavate dentro caverne sempiterne e lo sguardo a Meridione, il Sasso Caveoso non finisce di stupire la vista, quand’anche questa si posi infinite volte su di esso. Esso sta lì, precipitante verso il basso, con le sue grotte intatte da decine di migliaia d’anni, opponendo resistenza maestosa ad ogni evoluzione della modernità in nome delle stesse radici della storia locale.

L’atmosfera incantata, specie durante le sere di Primavera, avvolge ed affascina impietosamente anche l’animo meno sensibile, aprendolo ad un sorriso beato d’un mistero inatteso, antico e sempre nuovo.
Più in là, con lo sguardo a Settentrione, il Sasso Barisano, con le sue tipiche abitazioni in tufo, non sempre povere, poiché non è difficile scorgere sulle pareti d’alcune fra esse anche portali intarsiati ad arte ed arredi murali di grande gusto visivo.
A coronamento di questo straordinario paesaggio urbano la Civita, ossia la parte più alta, sorgente in mezzo ai due Sassi, con la Cattedrale a troneggiarvi giustamente, circondata da palazzi gentilizi di famiglie che qui ebbero titolo, fasto e lustro.

Eccola, dunque, tutta qui, ma senza qui finire, la promessa mantenuta da parte di una storia che non mente e non delude perché autentica nella sua nuda, virile, straordinaria forza, quella dei millenni istoriati nella pietra di una terra vivente del segno stesso dell’uomo e viva di un nome, quello di Sassi, che la tiene e per sempre la terrà nel cuore del popolo di Matera.

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