Potenza: Nolè, 'rifiuti a peso d'oro'

POTENZA - Lo scorso 29/1/2014 venne portato all’attenzione del Consiglio comunale uscente l’argomento Acta nella sua declinazione più corposa : i rifiuti.

L’argomento riguardava la differenziata e l’incremento che sarebbe stato possibile conseguire, con immediatezza, dal 27 al 55% con l’approvazione del progetto Conai ed i finanziamenti regionali ad hoc.

Un dirigente dell’Acta spiegò ai consiglieri come ciò poteva essere possibile, spiegò come poter ridurre i costi a carico della collettività spostando la stazione di trasferenza da Tito a Potenza (nel sito dell’inceneritore), omettendo di precisare che lo spostamento avrebbe comportato costi per interventi di adeguamento per circa 1 milione di €uro.

Illustrò come il rinnovo della convenzione (si parlava di qualche anno, si è giunti ad un mandato novennale), avrebbe portato giovamento alla collettività e che il piano avrebbe prodotto immediati benefici con incremento della differenziata e conseguente riciclo già dal primo anno dal 27 al 55%.

Oggi a distanza di sei mesi lo stesso funzionario lamenta ritardi e alti costi a causa del mancato governo pubblico sulla tariffa del conferimento mentre si apprende che la percentuale di differenziata è scesa addirittura dal 27 al 25%, senza che ciò causi alcuna conseguenza per Acta e per i suoi responsabili.

Conseguenze discendenti dall’avere garantito un risultato mai ottenuto (mentre comuni limitrofi differenziano da tempo circa il 70-80%) nonostante i corposi investimenti e nonostante il trasferimento economico ad Acta da parte delle casse comunali sia lievitato a 20 milioni/annui.

È sconcertante e scandaloso assistere a questo depauperamento delle risorse pubbliche e, contestualmente, a contenitori stracolmi di rifiuti sui quali la nuova amministrazione non batte ciglio pur avendone fatto un punto programmatico della propria campagna elettorale oramai alle porte.

Il nuovo piano di raccolta prevede un investimento finanziario al primo anno di €. 13.683.000 comprensivo del costo di gestione annuo di €. 9.337.000 (quasi il doppio degli anni precedenti), e prevede comunque di conferire in discarica rifiuti per circa 15.000 ton con i problemi che da ciò derivano.

L’unica novità dello strabiliante piano proposto (non per la nostra città), era l’acquisto di nuovi mezzi, nuovi contenitori e, forse, nuove assunzioni con maggiori costi di gestione per oltre 3 milioni di Euro.

A fronte di ciò un misero incremento economico per materiali riciclati di soli 587.000 €uro/annui.

Nulla si è fatto per ridurre i costi, tra i più alti d’Italia, nulla si è fatto per creare le condizioni per una raccolta differenziata strutturata con grandi e piccoli punti di raccolta, si è stati capaci solo di generare costi milionari.

E allora urge immediatamente una riflessione sull’Acta, sul ruolo della municipalizzata, sulle competenze e sulle capacità della sua governance.

Appena possibile dovrà essere convocato un Consiglio Comunale straordinario sull’argomento per affrontare la questione e ricercare le soluzioni più idonee che in altri comuni sembrano così semplici mentre diventano impossibili nel Capoluogo di Regione.

La raccolta differenziata va attivata, mirando a superare sin da subito la soglia del 60% per poi ambire a traguardi maggiori, partendo dalla riduzione degli imballaggi, dal coinvolgimento dei residenti con premialità, dalla drastica riduzione del conferimento in discarica, prevedendo di ricavare utilità anche dai rifiuti non riciclabili.

Occorre un immediato confronto tra tutte le forze politiche sull’argomento interessando chi ha competenza in materia. I servizi oggi affidati ad Acta vanno razionalizzati, resi efficienti, economizzando sui tanti sprechi che governance ed esecutivo aziendale non sono stati in grado di affrontare alimentando di converso ulteriori costi per la collettività.
A riferirlo in una nota Donato Nolè, Consigliere Comunale Gruppo Insieme si cambia.