Libri: "Giochi spezzati", i bambini slavi nei campi di concentramento italiani 1942/1943

POTENZA - Martedì 23 giugno,  alle ore 17,30 , la Biblioteca Nazionale di Potenza ospiterà la presentazione del libro di Michele Strazza "Giochi spezzati - I bambini slavi nei campi di concentramento italiani 1942/1943” Edizioni Leucotea-EBK di Sanremo.

L’evento è promosso dall’ associazione potentina  Le Ali di Frida, costituitasi  recentemente con il dichiarato obiettivo di promuovere e  valorizzare il patrimonio di  risorse umane artistiche ambientali e culturali presenti sul territorio.

Alla presentazione, coordinata da Franca Coppola, Presidente dell’Associazione Le Ali di Frida,  prenderanno parte, oltre all’autore Michele Strazza, il direttore della Biblioteca Franco Sabia, il Garante per l’Infanzia e l’adolescenza  di Basilicata Vincenzo Giuliano, la Presidente del Movimento per l’Infanzia Dolores Nicastro ed Anna Maria Savoia dell’ ONG Vento di Terra che opera nelle terre di frontiera. L’attrice Isabella Urbano reciterà alcuni brani.

Il volume di Michele Strazza sfata il mito degli “italiani brava gente”  e ci introduce all’interno di uno dei periodi più bui della nostra storia raccontando la terribile realtà dei campi di concentramento italiani all’interno dei quali, dal 1942 al 1943  vennero rinchiusi civili slavi  tra cui vecchi donne e  bambini e, tra questi,  molti  vi trovarono la morte per stenti, malattie e denutrizione.

Il volume, dedicato a VilijemMalnar, “piccolo angelo”morto ad appena due mesi, e prima vittima del campo di Arbe, oltre a ristabilire la verità storica, costituisce lo stimolo per una  riflessione attenta sulla condizione dell’infanzia  negli scenari di guerra  e nelle difficili realtà di fuga dagli stessi che caratterizzano i nostri giorni.

Con la presentazione di questo libro l’associazione le Ali di Frida  intende inoltre riconoscere e  sottolineare la sensibilità, il rigore professionale e l’impegno civile di uno studioso lucano come Michele Strazza,  da sempre attento ad approfondire  aspetti della nostra storia molto spesso sconosciuti e/o rimossi e, tuttavia, fondamentali per comprendere, anche sotto il profilo etico,  le dinamiche di un difficile presente.