Viggiano, successo per I edizione del Festival “La Montagna Grande incontra i Suoni del Sud Italia”

VIGGIANO - Musica, natura e ospitalità sono stati gli ingredienti vincenti della prima edizione del Festival “La Montagna Grande incontra i Suoni del Sud Italia”, svoltosi lo scorso 14 agosto sulla Montagna Grande di Viggiano (PZ).  Ideato dai musicisti de “Gli Amarimai”Giovanni Romagnano e Leonardo Laurita, che ne ha anche assunto la  direzione artistica, e organizzato dal Comune di Viggianoe V2R Rental Agency, con il supporto tecnico di Mrs Servicedei fratelli Votta,il Festival ha voluto far incontrare la cultura musicale popolare lucana con quella di altre regioni del Centro e Sud Italia, valorizzando al contempo la scenografia naturale della Montagna Grande di Viaggiano, insieme ai sapori e ai talenti artistici e artigianali della Basilicata.

Sin dalle prime ore dell’alba ilsuggestivo bosco in località Fontana dei Pastori è stato animato dai suoni più caratteristici della tradizione popolare: la musica degli organetti suonati dai numerosi campeggiatori che ogni anno salgono in montagna alla vigilia di Ferragosto. Nel corso della mattinata, il laboratorio del percussionistaFrancesco Paolo Manna ha consentito aun  nutrito  pubblico di bambini, giovani e adulti di apprendere le varie tecniche per suonare il tamburello,in accompagnamento all’organetto, e di ballare al ritmo della tammorra e delle nacchere, seguendo i passi della tammurriata campana eseguiti dalla bravissimaLivia Pecoraro.

La musica è stata anche protagonista del pranzo preparato dal ristorante La tana del lupo, che per l’occasione ha proposto i menù tipici di Basilicata, Lazio e Campania, le tre regioni coinvolte nel Festival, riscuotendo un grandissimo successo soprattutto con il piatto forse più noto della tradizione lucana: i fusilli (o “ferricelli”) con mollica e peperoni cruschi. Durante il pasto, le note di cinque arpe suonate dai giovanissimiallievi della Scuola d'Arpa Popolare di Viggiano, impegnatinell’esecuzione di brani popolari lucani e di composizioni proprie, hanno infatti incantato commensali e passanti, increduli sul fatto che si stesse assistendo a una performance dal vivo e non registrata.

Nel pomeriggio, l’abbondante pioggia non ha fermato l’allestimento del palco, cui hanno collaborato i ragazzi delForum dei Giovani di Viggiano, e dei mercatini di prodotti tipici eartigianato musicale. All’interno degli stand espositivi non potevano infatti mancare gli strumenti più caratteristici della musica popolare, comele chitarre battenti, i cajon e le lire calabresi portate dallaLiuteria Jonica di Marco Corrado,le zampogne, i fischi e le ciaramelle della valligiana TE, i tamburelli, i bastoni e i barilotti realizzati dall’azienda familiare viggianese RMG,l’oggettistica fatta a mano da Rossella Lopomo di Rossart.

Un momento di grande festa è statol’arrivo degli artisti, conquistati dal fascino del posto, dal calore dell’ospitalità e dal gusto dei piatti lucani, di cui hanno voluto anche approfondire le ricette durante la cena.

Tutte questeenergie ed emozioni cresciute nel corso della giornata,hanno trovato la loro massima espressione nel gran concerto serale. Sul palco allestito nel cuore del bosco, caso senza eguali in Italia,sono salite quattro realtà musicali provenienti da tre diverse regioni del Sud: laCompagnia Daltrocanto dalla Campania, Giuliano Gabriele dal Lazio, Graziano Accinnie Gli Amarimai dalla Basilicata.
Presentatore e padrino della serata è stato l’Assessoreal turismo, spettacolo e politiche giovaniliPaolo Varalla, che a nome dell’intera Amministrazione Comunale di Viggiano ha ringraziato gli ideatori del Festival e il direttore artistico per il lavoro svolto, sottolineando come attraverso questo evento a più di 1500 metri di quota, la musica popolare sia tornata nei luoghi dai quali è nata: la montagna e i suoi boschi. Il progetto è stato sin dall’inizioabbracciato dalComune di Viggiano, con l’obiettivo di rendere l’iniziativa unappuntamento fisso nel ricco cartellone di eventi dedicati alla musica e alla valorizzazione delle tradizioni locali.

Ad aprire il concerto - trasmesso in diretta dall’emittente radiofonica di Villa d’Agri Radiocolor - sono state letravolgenti sonorità campanedella Compagnia Daltrocanto, seguite dalla virtuosa chitarra del maestro Graziano Accinni e dei suoi due giovani allievi nel nuovo progetto musicale Basilicord. Dopo lo spettacolo di musica e teatro, regalato dal talentuoso organettista Giuliano Gabriele, la chiusura della serata è stata affidataai “padroni di casa” e promotori del Festival,Gli Amarimai, che con il loro Circo Della Musica Popolarehanno fatto scatenare il pubblico fino all’alba, fra balli e canti della tradizione lucana.

Grande successo dunque per il Festival “La Montagna Grande incontra i Suoni del Sud Italia”, che già da questa prima edizione è riuscito nell’intento dimettere a confronto modi diversi di fare musica popolare. Una diversità determinata sia dalla provenienza geografica degli artisti, sia dai differenti elementi di contaminazione che ogni gruppo ha scelto di innestare sulla tradizione musicale appresa dal passato, per renderla sempre più innovativa e al passo con i tempi.