Pedicini, M5S: ''Renzi a Matera, un'altra sceneggiata per ''vendere fumo''

Di seguito una dichiarazione di Pienicola Pedicini, M5S. Il presidente del Consiglio non eletto continua a utilizzare il suo ruolo e il suo potere per illudere i cittadini del Sud e raccontare una fantasiosa realtà che non esiste. Ieri, lo ha fatto a Matera. Si è blindato in un teatro della città insieme al presidente della Regione Basilicata Pittella ed ha "venduto fumo", così come ha fatto nei giorni scorsi in Campania con De Luca e in Calabria con Oliviero. Con i tre governatori, tutti del Pd, due su tre indagati per reati vari, Renzi ha tentato di far credere che, grazie al suo governo, il Sud e la Basilicata starebbero ottenendo nuovi fondi per fare investimenti e modernizzare i territori. Sono tutte bugie. Non è così, la sua è solo propaganda. Infatti, la legge di Stabilità prima aveva stanziato 54,8 miliardi di euro, di cui l’80% per il Mezzogiorno, poi ha ridotto la disponibilità per il Sud a 31,4 miliardi di euro. Infine, dopo un ennesimo taglio, i fondi per le regioni meridionali sono stati ridotti a soli 13 miliardi di euro. Questi dati non li fornisce solo il M5s. Li ha diffusi anche il governatore della Puglia Emiliano, che com'è noto è del Pd ma, non essendo renziano, non si sta piegando ai giochetti propagandistici dell'ex sindaco di Firenze. Tant'è che Emiliano ha dichiarato: "Io non ho firmato il patto per il Sud perché nella sostanza non aggiunge nulla a ciò che le regioni meridionali hanno già ottenuto e a quello che hanno il diritto di ottenere. Se io firmo il patto per il Sud – ha sottolineato Emiliano – partecipo ad un meccanismo di comunicazione che dà l’impressione che io abbia ottenuto chissà che cosa in più rispetto al dovuto, e in più sottoscrivo e accetto un forte abbattimento dei fondi per il Sud che rappresentano la riduzione ad un terzo delle somme già destinate al Mezzogiorno". Com'è ormai chiaro, gli show di Renzi nel Sud, sono una vera e propria campagna elettorale per mostrare un'Italia che è presente solo in tv, nella sua testa e in quella dei suoi accoliti. Il presidente del Consiglio, non capisce che dopo essersi venduto alle banche, alle multinazionali del petrolio e ai poteri forti non può pensare di prendere per i fondelli i lucani e decine di milioni di italiani liberi che non accettano di sottostare alle logiche delle lobby e delle caste colluse con i vecchi partiti. Non può neanche pensare che il sistema di potere che ha distrutto il Sud e le inchieste della magistratura che hanno investito vari esponenti del Pd in Campania, in Calabria, in Basilicata e in tutt'Italia possano essere liquidati con i comizi o le passerelle nei teatri. Non è accettabile vedere che ieri il premier sia andato in Basilicata, a Matera, e non abbia speso una parola sull'inchiesta Trivellopoli, uno scandalo enorme che ha creato un'attenzione internazionale per l'ipotesi di disastro ambientale e aggressione alla sicurezza e alla salute pubblica. Non una parola sulla situazione delle estrazioni petrolifere in Val d'Agri, devastata dalle estrazioni petrolifere, e neanche un accenno alle migliaia di persone che stanno abbandonando quel territorio perché sono sfiduciati e senza futuro. Silenzio assoluto sulla vera realtà della Basilicata, che è una delle regioni più marginale e povera d'Italia. Ancora più grave è aver visto che il governatore Pittella e un'intera platea di pubblico abbia partecipato alla sceneggiata accettando tutto passivamente senza battere ciglio. Per fortuna c'è anche un'altra Basilicata. Quella che davanti al teatro di Matera ha contestato e fischiato Renzi sotto la pioggia e che il 17 aprile scorso è andata a votare in massa contro le trivelle.