Renzi a Matera, Ugl: Basilicata non è solo petrolio

“Renzi finalmente ha avuto modo di vedere da vicino che la Basilicata non è solo petrolio ma Regione composta da persone che con immensi sacrifici lavorano contribuendo nel rilanciare l’economia italiana. Se non si considera il Sud, l’Italia intera non parte”. Lo hanno detto il segretario dell’Ugl Basilicata Giovanni Tancredi e Pino Giordano in occasione della visita del Presidente del Consiglio Matteo Renzi a Matera. Per i sindacalisti, “Renzi sa benissimo che il lavoro non si crea con le chiacchiere, bisogna realmente puntare sul rilancio dalla Basilicata. Da sempre denunciamo l’indifferenza con cui il governo Renzi ha scelto di trattare le tante ‘questioni’ del Mezzogiorno, evidentemente la strategia comunicativa del presidente del Consiglio, fatta di immagini e di vuota velocità, mal si coniuga con la gravità di problemi che richiedono approfondimento, esperienza, pianificazione, ma soprattutto mediazione e interventi concreti. Un accordo di programma che prevede un investimento di 2,2 miliardi di euro per il primo biennio, su una proposta complessiva della Regione pari a 4 miliardi di euro, sono solo ed esclusivamente solo chiacchiere. I fonti annunciati da Renzi per il Mezzogiorno derivanti da fondi europei, sono molto di meno, passando dai 58 miliardi di euro previsti inizialmente ai soli 12,8 miliardi di euro attuali. A Matera ancora una bugia con la complicità del governo/regione con una firma e un ‘patto’ su qualcosa che è già dovuto alle Regioni. E’ un’ennesima presa in giro per i lucani, è meramente un tentativo da parte del Governo di uscirsenne vergognosamente dopo lo scandalo trivellopoli e tentare di attestarsi il merito di finanziamenti già previsti da tempo. L’Ugl – proseguono Tancredi e Giordano - intende dare un calcio all’indifferenza che, come dimostrano anche gli ultimi dati sulla disoccupazione, sta dando vita a un’Italia non più divisa, ma spezzata in due, con il Sud allo sbando e sempre più lontano dal Nord e dal Centro. Renzi conosce benissimo la Basilicata e le sue potenzialità. Non tanto per i circa 550mila lucani rimasti, quanto per l’interesse dello Stato che spera di aumentare le estrazioni di greggio in modo da limitare le sempre costose importazioni dai paesi arabi o balcanici. Il dramma della disoccupazione al Sud? Sembra non esistere, e non è dato sapere come Renzi il ‘prometta tutto’ intenda risolverlo. Il dissesto idrogeologico, la tutela dell’ambiente, la valorizzazione del patrimonio storico, archeologico, ambientale restano sullo sfondo dell’azione del Governo, argomento di comunicati stampa o di visite ‘di propaganda’ che non vanno oltre all’uso e consumo di fotografi e tv. Renzi nei confronti di tutto ciò che riguarda il Sud è distratto. Ma la spiegazione è semplice: il Meridione ha troppi problemi, troppi drammi irrisolti, per diventare protagonista dell’Italia che Renzi ha in mente e la cui immagine ogni giorno attraverso il bombardamento mediatico al quale sottopone gli italiani. Nell’Italia che corre, nell’Italia ‘moderna’, l’Italia che twitta e posta, nell’Italia degli hashtag, non c’è spazio per gli imprenditori che si tolgono la vita perché vessati dalle banche che ancora non hanno fiducia dei lucani, per i giovani disoccupati, per le infrastrutture da medioevo, per gli ospedali che cadono a pezzi, per le scuole coi soffitti a rischio crollo. E’ la Basilicata che, probabilmente, a Renzi non piace per nulla e che lo stesso Renzi dimentica o finge di dimenticare ma a Matera ci racconta ancora belle cose e parla di concretezze. Se potesse, forse, la rottamerebbe. Eppure di annunci sul Sud il premier ne ha fatti tanti, anzi tantissimi. In Basilicata c’è chi contesta al governo miopia e inerzia, dopo il riconoscimento di Matera come città europea della Cultura: il prestigioso riconoscimento è stato ottenuto attraverso gli sforzi dei lucani, senza alcun aiuto da parte dell’esecutivo. Spostando il radar delle promesse renziane in Basilicata ci sono casi disperati, disastrati, di desertificazione e sfruttamento territoriale,ed in fatto di annunci che di soluzioni concrete conferma da Matera che ‘tutto va bene’. L’Ugl intende denunciare lo stato di palese disinteresse e abbandono del Paese Italia per le politiche di rilancio del mezzogiorno con un’altra parte dell’Italia che vive in una spirale di declino e recessione. Ambiente, infrastrutture, fondi europei, turismo, energia, occupazione, welfare e agroalimentare, questi i punti di necessario interesse e dovuto rilancio da parte del Governo Renzi. La Basilicata - concludono Tancredi e Giordano - è in una condizione di sotto-sviluppo e di disoccupazione dilagante e quasi irreversibile, Renzi non si occupi solo delle Banche e dei teatrini internazionali, ma apra gli occhi sulla drammaticità della nostra Nazione e più in particolare del Mezzogiorno”.