Tempa Rossa: "Total e istituzioni salvaguardino i diritti dei lavoratori"

Di seguito una dichiarazione di Giuseppangelo Canterino, responsabile Dipartimento “Politiche del Lavoro” Fratelli d’Italia-AN Basilicata. Dopo lo scandalo del “COVA” di Viggiano, la notizia dei quasi 200 lavoratori della Total Italia S.p.A. che il 29 giugno hanno protestato davanti agli ingressi del nuovo cantiere di Tempa Rossa ci lascia senza parole. I loro contratti di tre, due o – addirittura – un mese, rischiano di non essere riconfermati, e questo è a dir poco inaccettabile. La spirale di flessibilità introdotta e garantita dal Governo Renzi attraverso il Jobs Act si abbatte anche sul comparto petrolifero. Considerando che su circa 1.300 unità lavorative ivi presenti meno della metà proviene dalla zona o dalle regioni limitrofe, nelle ultime settimane sono state segnalate almeno 70 contratti di lavoro giunti a termine e rimpiazzati da personale proveniente per lo più dalla Polonia, ovvero dalla Romania e dalla Bulgaria. I contratti scaduti non verrebbero rinnovati non per mancanza di lavoro, ma – a detta degli operatori e delle sigle sindacali – perché sostituiti da altri “a buon mercato”. In sostanza, l’anomalia risiederebbe nel fatto che, al posto delle maestranze attuali, arriverebbero lavoratori stranieri per ricoprire le stesse mansioni. I dipendenti in uscita, dunque, se la prendono con le istituzioni, che non fanno valere il loro peso, e con la stessa Total, che non garantisce che le aziende dell’indotto riservino lo stesso trattamento ai lavoratori. I sindacati sottolineano la precarietà delle condizioni igienico-sanitarie, caratterizzata dalla carenza di acqua potabile, dalla mancanza di luoghi di ristoro e dalla presenza esclusiva di bagni chimici. Noi, oltre a ciò, segnaliamo le storture che la poco oculata riforma del lavoro di matrice renziana sta provocando in ambito sociale, a cui si unisce lo scarso controllo del territorio e dei diritti contrattuali da parte della Regione Basilicata. In attesa di regole più chiare, e che il presidente Pittella si adoperi affinché questa delicata controversia si risolva quanto prima, in qualità di Dipartimento “Politiche del Lavoro” di Fratelli d’Italia-Alleanza Nazionale Basilicata vogliamo non essere prevenuti e scongiurare che “risparmiare” sul costo del lavoro voglia dire, per la società petrolifera francese, scegliere individui “che si accontentano” a scapito di chi, evidentemente, chiede garanzie per i propri diritti e per il proprio futuro. Per una multinazionale che si appresta ad estrarre circa 50.000 barili di petrolio al giorno, garantire questi diritti non dovrebbe essere un problema, ma un valore aggiunto.