Crisi idrica: "Ognuno si assuma le proprie responsabilità"

POTENZA - Sembra quasi un paradosso che la Regione Basilicata, con il suo immenso patrimonio di invasi e riserve d’acqua, debba vedere i propri agricoltori protestare per la carenza idrica. Nel metapontino, ma in molte altre zone agricole lucane, le colture sono a rischio. Perché? Perché l’acqua viene razionata all’estremo, mettendo in pericolo, soprattutto, le colture più pregiate.

Protestano le associazioni e protestano gli agricoltori che chiedono una pianificazione dell’erogazione idrica da concordare con le rappresentanze territoriali. Grida d’allarme che avevamo già raccolto in occasione di un nostro incontro con gli agricoltori della zona metapontina nello scorso mese di maggio.

Le rassicurazioni del Presidente Pittella e degli Assessori all’Agricoltura e all’Ambiente, del 26 Giugno 2017, circa la capacità degli invasi idrici lucani di affrontare l’imminente crisi idrica, si sono rivelate solo parole. Nonostante il significativo e fisiologico calo delle riserve rispetto al 2016, nella conferenza stampa Pittella descrisse comunque una situazione migliore rispetto all’ultima emergenza idrica del 2011, con un quantitativo di circa 50 milioni di metri cubi in più.

Quindi, stando a questi dati, l’emergenza che colpisce oggi gli agricoltori deve essere imputata totalmente a Pittella ed alla sua Giunta, consapevoli della problematica ma immobili di fronte al problema.

È vero che le carenze idriche sono spesso accompagnate da spechi dovuti a perdite nella distribuzione, che nel caso dell’acqua potabile, arrivano addirittura al 68%. Però, questo non giustifica il disastro annunciato.

Nulla è stato fatto per alleviare il problema. Anzi, le modalità con le quali viene erogata l’acqua, del tutto slegate dal tipo di colture impiantate, non fanno che compromettere ulteriormente gli agricoltori.

Vi sono colture d’eccellenza nel metapontino che stanno particolarmente soffrendo della carenza idrica e molto spesso, gli agricoltori sono costretti ad eliminare i frutti proprio per l’impossibilità di poterli portare a maturazione. Tutto questo potrebbe facilmente essere superato se si concordasse con gli agricoltori le tempistiche dell’erogazione dell’acqua.

Le istanze delle associazioni e degli agricoltori non devono essere ignorate. Le istituzioni intervengano quanto prima. Non è accettabile che la Regione che distribuisce acqua alle Regioni limitrofe veda i propri agricoltori subire, più degli altri, le conseguenze della crisi idrica.

Ognuno si assuma le proprie responsabilità: non è sempre colpa del Padre Eterno che non fa piovere!
Così in una nota Gianni Rosa, Fratelli d’Italia – Alleanza Nazionale.