"Gianni Pittella si ricorda finalmente di essere un europarlamentare italiano e tenta di fare lo statista ma sa solo elucubrare sullo sviluppo del sud"

POTENZA - In questi giorni di fermenti elettorali, spuntano come funghi comunicati di esponenti politici che, evidentemente dopo vent’anni passati a sedere sui più alti scranni, hanno completamente dimenticato la realtà che circonda noi comuni mortali rimasti ancorati alla nostra Terra e in continua lotta contro il parassitismo di chi ha sempre visto la Basilicata solo come bacino di voti.

E così si leggiamo vaneggiamenti di un Sud in ricrescita grazie ai grandi sforzi del Governo nazionale. C’è chi ha la sfrontatezza di parlare di razionalizzazione del sistema portuale e aeroportuale, con gli investimenti su treni veloci, strade e autostrade, con la banda larga, il Jobs Act e la decontribuzione a favore dei neo-assunti al Sud e un turismo finalmente trasformato in un'industria che crea sviluppo e posti di lavoro.

Questi signori agitano lo spauracchio del populismo, di cui evidentemente non conoscono né la genesi etimologica né quella storica, un movimento nato per il riscatto del Popolo, e del quale noi andiamo fieri. Perché è proprio a causa della azione politica di certi personaggi, tesa tutta a coltivare il proprio interesse personale, che è risorto dalle ceneri il populismo.

Comunque, valgano a tacitare questo gracchiare inconcludente alcune considerazioni: sanno forse, gli esimi onorevoli, abituati magari a viaggiare su aerei comodi Bruxelles – Roma o con autista, che sulla Pista Mattei di Pisticci sono bloccati i voli per colpa della Regione perché non è stata fatta la gara per la gestione dell’aeroporto? Che le nostre strade sono peggio che mulattiere? Cha alcune zone della Basilicata non hanno neanche internet e che vi sono paesi in cui i cittadini hanno problemi a guardare i canali della Tv nazionale? Sanno forse, i nostri gentili onorevoli che, mentre loro restano in sella da quattro mandati, vent’anni, e si propongono per essere confermati per altri cinque al parlamento nazionale, senza aver prodotto alcunchè per la nostra Regione, anzi, ci sono lavoratori lucani che hanno visto scemare tutte le garanzie contrattuali grazie al Jobs Act che adesso questi signori decantano con tanto entusiasmo?

No. Evidentemente, i disagi, le difficoltà e le esigenze dei Lucani non viaggiano su treni veloci che raggiungono i posti di potere dove siedono comodamente. Saranno in ritardo.

Quanto poi alle facili soluzioni dei populisti di cui hanno tanto paura siamo consapevoli in ogni fibra del nostro essere che, purtroppo, non ci saranno soluzioni facili, perché tante e pesanti sono le disastrose conseguenze che le azioni politiche di chi ci rappresenta nei luoghi decisionali che servirà molto tempo per correggerle.

Prima tra tutte le soluzioni: la programmazione economica, parole che sappiamo essere sconosciute ai signori onorevoli, altrimenti non saremmo qui a parlarne. Ma un programmazione seria che parte dalla realtà della condizione economica del Sud e non su farneticazioni fantasiose. La “deregulation” liberista che tanto fa l’Europa per inculcarci a suon di direttive appoggiate anche dai parlamentari lucani a Bruxelles può funzionare solo ove vi sia un sistema produttivo già fervente. Non al Sud. Non in Basilicata, in cui il tessuto imprenditoriale è stato smembrato per agevolare l’assistenzialismo. No. Al Sud ed in Basilicata, lo Stato deve farsi tutore dei flussi di crescita e deve controllare e tutelare i diritti dei più deboli.

Serve un piano per lo sviluppo e per il lavoro, parole ancora più oscure per certi politici di professione, che tenga conto dei fattori produttivi: turismo, vocazione agricola, artigianale, industriale.

Ma ancor di più, al Sud e alla Basilicata, serve una classe politica che sappia quello di cui parla perché tocca con mano ogni giorno la realtà della nostra Terra e non che si ricordi di noi solo quando è necessario far modificare i collegi elettorali per dare una chance alla famiglia per far eleggere almeno uno dei suoi rampolli al parlamento o quando c’è da raccattare voti.

Lo sappia Pittella che forse è meglio che riprenda i libri di medicina in mano perché la Basilicata è stanca di essere rappresentata da gente che pensa solo a sè. Così in una nota Gianni Rosa, Fratelli d’Italia.