Barbano e De Masi ospiti della serata inaugurale della rassegna 'Alta Marea... Maratea tra Natura e Cultura'

MARATEA (PZ) - La rassegna letteraria Alta Marea 2018, …Maratea tra Natura e Cultura, ideata e realizzata dall’Agenzia Letteraria Delia, in collaborazione con il Comune di Maratea, ispirata al tema “La danza del pensiero”, inaugura la XXIII edizione con una serata dedicata al dirittismo e all’ozio creativo. Saluti del Sindaco del Comune di Maratea, Domenico Cipolla. Giovedì 19 Luglio (ore 21.30 - Piazza del Gesù – Fiumicello) Alessandro Barbano, autore di “Troppi diritti. L’Italia tradita dalla libertà” (Mondadori) e Domenico De Masi, autore de “Il lavoro nel XXI secolo” (Einaudi) insieme a Eugenio Donadoni, Tina Polisciano e Francesco Sisinni intraprenderanno una via inedita per comprendere i cambiamenti della nostra contemporaneità. 

È un’ipertrofia dei diritti ciò che spiega il declino italiano: questa la lucida diagnosi di Alessandro Barbano. Si tratta di un virus che ha infiltrato il discorso pubblico e da decenni blocca ogni tentativo della politica e della società di riscattarsi. Certo, in passato i diritti individuali sono stati il carburante che ha alimentato la nascita, la crescita e l’affermarsi delle democrazie a scapito di assolutismi e di totalitarismi. Ma quando quei diritti sono diventati i princìpi guida delle società, è emerso anche il loro lato oscuro, favorito oggi dallo sviluppo di innovazioni tecniche che aprono inedite prospettive. È ciò che si definisce «dirittismo», malattia che esibisce un sintomo ormai sotto gli occhi di tutti: la crisi della delega, ossia la rinuncia a qualsiasi mediazione tra gli interessi di uno o di pochi e quelli di tutto il corpo sociale. È accaduto nel campo politico, dove il dirittismo si è tradotto in aperta diffidenza nella classe dirigente e nel diffuso astensionismo; nel campo del sapere, dove manca il criterio della meritocrazia; e nella sanità, dove vale per tutti l’esempio del movimento contro i vaccini. Nel campo dei media, dove strumenti come Internet, Facebook, Twitter hanno scalzato la mediazione della carta stampata, stravolgendo spesso il messaggio veicolato.

Che cosa è stato il lavoro e che cosa sarà? Domenico De Masi ricostruisce le diverse interpretazioni teoriche del lavoro e ne passa in rassegna le trasformazioni concrete: dalla schiavitù alla rivoluzione industriale fino al XXI secolo. Se finora i trattati sul lavoro hanno riservato gran parte del loro interesse all’operaio e alla fabbrica, De Masi dedica pari attenzione alla fatica fisica, al lavoro intellettuale e alle attività creative, rompendo la separazione netta tra lavoro e non lavoro per analizzare anche le situazioni in cui gli individui ibridano il loro lavoro con altre forme di vita. De Masi ha elaborato e diffuso l’idea che, dalla seconda metà del Novecento, l’azione congiunta del progresso tecnologico, dello sviluppo organizzativo, della globalizzazione, dei mass media e della scolarizzazione diffusa abbia prodotto un tipo nuovo di società centrata sulla produzione di informazioni, servizi, simboli, valori, estetica.

La rassegna prosegue mercoledì 25 Luglio (ore 21.30 - Piazza del Gesù – Fiumicello) con Giuseppina Torregrossa, autrice de “Il Basilico di Palazzo Galletti” (Mondadori) e Tina Polisciano, che si addentreranno tra le pagine di una storia guizzante e sensuale, punteggiata di humour, e capace di circoscrivere in modo conturbante i desideri inespressi e le impasse di una donna che si trova nel passaggio cruciale dalla giovinezza alla maturità.