Rivello: il 7 dicembre parte la rassegna cinematografica 'Zero in condotta'

RIVELLO (PZ) - Parte nel centro della Valle del Noce il 7 dicembre la quarta edizione di “Zero in condotta”, la rassegna dedicata al cinema dei ragazzi, curata dal cinecronista Mimmo Mastrangelo e promossa dal Gal-La Cittadella del Sapere. Quest’anno le trame dei film selezionati, oltre vedere i ragazzi (e i giovani) protagonisti delle storie, si soffermano sui temi della libertà e della legalità. La prima pellicola - che viene presentata nello Spazio dell’Associazione Culturale “La biblioteca rivellese” - è “Il figlio dell’altra”, girata nel 2012 dalla francese Lorraine Levi.

La storia è quella di Joseph, un ragazzo israeliano, che nel giorno della visita per il servizio militare scopre che il suo gruppo sanguigno non è compatibile con quello dei genitori. Si scopre che alla nascita è stato scambiato con Yacine, un ragazzo palestinese dei territori occupati della Cisgiordania. La notizia sconvolge le due famiglie che decidono di incontrarsi, ma le differenze culturali e politiche sono forti e scatenano uno scontro. I due giovani ne restano fuori, cominciano a frequentarsi e decidono di entrare uno nella famiglia dell’altro. Il tema dello scambio delle culle (non nuovo nel cinema, ha funzionato da espediente in alcune commedie e film leggeri) è qui usato per aprire una finestra sul conflitto mediorientale, che continua apparire ancora oggi inconciliabile.

La regista francese lo presenta in un modo diretto e asciutto, ma con una potenziale speranza per il futuro. Nel film se i due padri si rilevano irriducibili nelle loro posizioni culturali, politiche e sociali, i ragazzi appaiono più aperti e possibilisti , ma sono le donne, le madri ad accettare l’altro, il nemico, attraverso l’amore. Il finale della pellicola lascia i due protagonisti ad interrogarsi sul loro futuro, ma le loro risposte la regista le lascia immaginare a chi guarda. Un lavoro di grande profondità che avvince e commuove, una storia appassionante e credibile a favore la pace. Peccato che nelle sale italiane fece solo un fugace comparsa.