Coppa 'Domenico De Lucia', ad Oppido vittoria meritata ma negata per il Sassi Matera

di ROBERTO BERLOCO - Per un attimo è parso d’esser tornati sul fronte del Piave agli sgoccioli della Grande Guerra. Per un attimo è sembrato d’avere Caporetto alle spalle, con un’improvvisa vittoria, tanto simile a quella che fu detta di Vittorio Veneto, capace di trascinare alla fede di poter invertire le sorti d’una squadra data ormai per spacciata dalla maggioranza dei pronostici.

Neppiù d’un attimo, vissuto nel pomeriggio di Domenica scorsa, sul campo in erbetta di Oppido Lucano, durante la terza giornata di Coppa tra gli ospitanti de La Fiasca e gli ospiti del Sassi Matera, questi ultimi giunti nella provincia potentina memori sì delle copiose sconfitte inanellate fino al mese scorso,  ma pure decisi nello sfidare a capo alto un destino col capriccio della  mala ventura.

E se anche, sin dal fischio d’avvio, il morso del gelo ci metteva del suo, lo sprone della voce tonante del neo allenatore Nicola Mongelli bastava per accalorare gli animi e motivare ogni giocatore al giusto spirito di non cedere al timore di non farcela.

Sono state due le reti segnate dalla squadra biancazzurra a fronte dell’unica firmata dai padroni di casa. Ambedue rese possibili anche dalle migliorate intese tra i reparti, dall’impegno corale dell’intero organico e senza dimenticare la porta, ben difesa da Valentino Myrtaj.

La prima, nel parziale d’inizio, opera dell’esterno Nino Centonze, con tiro d’istinto da fuori area dopo un rapido affondo lungo la fascia. La seconda, durante i supplementari della seconda frazione di gioco, equivalente ad una prodezza del centrocampista maliano Maiga Tahirou che, spuntando lesto dalle spalle d’un difensore avversario, riusciva a sorprendere il portiere dei locali mirando dai trenta metri.

“Abbiamo combattuto strenuamente per tutti e due i tempi” - dichiara Alessandro Santorufo, presidente del sodalizio societario del Sassi Matera -  “senza mai cedere alla stanchezza e senza volerci accontentare d’un pareggio. Perché ad Oppido Lucano ci siamo andati per vincere e vittoriosi siamo tornati a Matera. Abbiamo messo a tacere gufi e critici dalla lingua biforcuta, ridando fiato all’onore calcistico della nostra città”.

“E’ stata una partita a due facce” - afferma il responsabile tecnico Mongelli. E spiega: “durante i primi venti minuti abbiamo giocato discretamente, senza soffrire così tanto. Poi siamo calati, a causa delle condizioni fisiche, fino a concludere l’incontro addirittura in nove per via di due espulsioni. Tuttavia con caparbietà, attaccamento e mente a crederci sempre, siamo riusciti finanche a vincere nel recupero. Sono felice per tutti, anche se è pur vero che siamo solo alla partenza. Ci sarà da lottare e sudare per raggiungere gli obiettivi prefissati!”.

Purtroppo, quasi per un colpo di coda d’un fato avverso che si credeva finalmente domato, quel che fu un momento di gloria meritata, un momento è finito per restare, senza poter passare alla storia legale delle gare di Seconda Categoria lucana di quest’anno, a causa di una irregolarità riguardante lo status di uno dei calciatori biancazzurri. Una tale da determinare, appena due giorni fa, la decisione arbitrale dell’annullamento del risultato e della vincita a tavolino per tre a zero in favore della contendente, oltre all’esclusione definitiva dal torneo di Coppa.

Per la formazione materana si attende ora la ripresa del campionato, con la fase del ritorno che avrà debutto in Febbraio con la trasferta di Pietrapertosa.